Attenzione a questi sintomi che potrebbero essere la spia di una grave patologia femminile

sindrome premestruale

In questo articolo parleremo della correlazione tra alcuni sintomi legati alla sfera femminile e una problematica ben più seria.

La donna nel corso della sua vita sperimenta diverse condizioni (ciclo mestruale, gravidanza, menopausa) in cui si trova a far i conti con delle variazioni ormonali.

Relativamente al ciclo mestruale queste fluttuazioni comportano talvolta i sintomi della cosiddetta sindrome premestruale. Tra i più frequenti: gonfiore addominale, mal di testa, mal di schiena, irritabilità e sbalzi d’umore.

Per affrontare questo periodo esistono molti metodi naturali, ma non tutte sono così fortunate. Per alcune donne l’intensità di questi sintomi può essere tale da condurre ad una patologia ben più seria.

Attenzione a questi sintomi che potrebbe essere la spia di una grave patologia femminile

La sindrome premestruale è caratterizzata da un incremento dei sintomi descritti nei 7-10 giorni precedenti l’inizio del flusso ed una diminuzione che coincide con l’inizio del flusso.

Esistono però dei casi in cui questa sindrome si intensifica a tal punto da aver bisogno di un nome specifico, ovvero disturbo disforico premestruale.

In presenza di questo disturbo si manifestano episodi di umore marcatamente depresso, irritabilità, forte ansia e instabilità emotiva.

L’intensità di questi sintomi è tale da condizionare il normale svolgimento delle attività quotidiane. Nei casi più gravi, può sfociare in vere e proprie depressioni maggiori.

Per questo il disturbo disforico premestruale è stato definito come una vera e propria patologia, tanto da guadagnarsi l’inserimento all’interno del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).

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Come affrontare questo disturbo?

Ad oggi, purtroppo, non esiste una linea d’intervento ben definita.

Innanzitutto, potrebbe essere utile tenere una sorta di diario dei sintomi, la cui frequenza ed intensità sono indicatori fondamentali per una prima diagnosi.

Viste le sfere coinvolte il trattamento di questo disturbo richiede senz’altro un intervento di tipo multidisciplinare.

L’approccio più comune prevede l’impiego di farmaci antidepressivi.

L’utilizzo di stabilizzatori dell’umore si è dimostrato valido ma non specifico e talvolta inadatto.

Un aiuto in questo senso potrebbe invece arrivare dall’impiego di terapie ormonali.

Uno studio svedese ha infatti osservato come un farmaco a base di progesterone, utilizzato nel trattamento di fibromi uterini ed endometriosi, abbia restituito risultati incoraggianti anche nella cura della disforia.

In caso di sindromi premestruali particolarmente invalidanti è opportuno, quindi, prestare attenzione a questi sintomi che potrebbero essere la spia di una grave patologia femminile, come il disturbo disforico premestruale.

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