Gli effetti dei social network sugli adolescenti sono perlopiù negativi. Spesso propongono modelli sbagliati da seguire, oltre a costituire una distrazione enorme rispetto alle loro attività. Compreso il momento del pranzo e della cena. Di recente, è stata scoperta una correlazione tra abbuffate di cibo (binge eating disorder) e utilizzo dei social network da parte dei più giovani.
Attenzione a questa abitudine perché spinge gli adolescenti a mangiare di più
L’International Journal of Eating Disorders ha recentemente pubblicato uno studio su questo argomento. Lo studio è stato condotto su 11mila bambini di 9-10 anni. Questi hanno dichiarato di trascorrere una media di 4 ore al giorno davanti agli schermi. Nel giro di un anno, la percentuale di chi soffre del disturbo di binge eating è passata da 0,7% a 1,1%. Nello specifico, l’attività sui social network farebbe salire il rischio di binge eating del 62%. Bisogna allora fare attenzione a questa abitudine perché spinge gli adolescenti a mangiare di più, nel giro di 12 mesi dall’inizio dell’utilizzo dei social network.
Le motivazioni di questo fenomeno
La situazione è chiaramente molto complessa, ed è difficile individuare una sola causa per cui i social network spingono i ragazzini a mangiare di più. Sicuramente, molto influisce il fatto che i bambini mangiano sovrappensiero, perché poco focalizzati sul cibo e molto concentrati su ciò che vedono sullo schermo. Inoltre, i social network propongono dei modelli che i ragazzini non si sentono all’altezza di raggiungere. In particolare, tantissime pubblicità e numerosi influencer mostrano delle immagini di corpi perfetti. La conseguenza è una fame nervosa che li spinge a trovare rifugio nel cibo.
I genitori hanno un ruolo fondamentale nell’evitare che i loro figli cadano nel binge eating. Fondamentale è allora imporre ai ragazzi dei limiti di utilizzo giornaliero del telefono. Ma la regola più importante è che a tavola bisogna proibire categoricamente i dispositivi come telefoni e tablet. Chi li usa, infatti, mangia il 30% di cibo in più, e questo non è sano. Soprattutto per i bambini.
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