La bella stagione non è solo tempo di vacanza. Molti ne approfittano anche per sistemare parti della casa trascurate da tempo. Quando si lavora infatti è difficile ritagliarsi del tempo per altri tipi di attività, come la manutenzione della propria abitazione. Ma è bene precisare che qualsiasi cosa si voglia fare, deve comunque essere fatta nel rispetto degli altri.
Spesso infatti capita, soprattutto in questo periodo, complici il bel tempo e le ferie, che chi ha un giardino o un orto ne approfitta per sistemarlo, mettere a dimora alberi, siepi oppure togliere le erbacce arrecando danni ai vicini.
Lo stesso discorso vale se vive in un appartamento situato in un condominio.
Infatti, abbiamo parlato in un precedente articolo che se un condominio possiede un regolamento condominiale le regole che contiene devono essere rispettate.
In caso contrario, vanno comunque seguite le regole del buon senso e del vivere in modo civile e rispettoso nei confronti degli altri. Non si può certo pensare, dunque, di fare ciò che si vuole!
Vediamo allora come muoversi quando il vicino ci rende la vita impossibile.
Attenzione a fare rumore in alcuni orari perché si rischia davvero grosso
La prima cosa da fare è sempre quella di accordarsi bonariamente con il vicino molesto.
Sarebbe opportuno, infatti, contattarlo e spiegare il disagio che si vive, a causa del suo comportamento. Spiegando quindi con calma ed educazione le proprie ragioni cercando di fargli capire il disagio che si vive a causa dei rumori da lui provocati.
Se non si ha la possibilità di parlare con il vicino, è possibile spiegare le proprie ragioni con una lettera o diffida.
Ma se proprio non si riesce a risolvere la questione in maniera pacifica, non resta che citare in giudizio il vicino rumoroso e, dunque, rivolgersi a un legale.
Che tipo di azione viene fatta in questi casi?
Sicuramente in questi casi il legale opterà per procedimenti di urgenza, avendo tempi molto più brevi rispetto a quelli ordinari.
Esempio tipico è il ricorso alla tutela cautelare (ex art. 700 codice di procedura civile).
Ma a prescindere dal tipo di azione, che sarà il legale a scegliere, sarebbe meglio evitarle. Infatti, dobbiamo tenere presente che questi tipi di azioni comportano un notevole esborso di denaro.
Infatti, di solito il giudice, dopo aver sentito le parti, per verificare come stanno realmente le cose, nomina poi un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio).
Questo dovrà stabilire, sulla base degli strumenti di cui dispone, se i rumori denunciati superano o meno la normale tollerabilità.
Questi tipi di indagini sono molto costosi. Non di rado infatti capita che in corso di giudizio, le parti raggiungono poi un accordo, per evitare le spese del CTU.
Si vanno così a stabilire di comune accordo delle fasce orarie in cui è possibile o meno svolgere determinati tipi di attività.
Quindi attenzione a fare rumore in alcuni orari perché si rischia davvero grosso. Se ci riusciamo facciamo prima l’accordo, evitiamo così inutili dispendi di energie e soldi.