Attacco contro la Siria e conseguenze sui mercati. Come apriranno le borse lunedì mattina?

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Alle  ore 3 italiane  e’ iniziato un bombardamento della Siria.

Si ritiene che Assad sia responsabile del recente attacco chimico.

Pioggia di missili da Usa, Gb e Francia.

Damasco: danni limitati per ora.

L’ ambasciatore di Mosca: ci saranno conseguenze.

Quali sono i trascorsi storici? Quali conseguenze sui mercati azionari?

Le guerre sono una costante nella storia dell’Umanità. La lista di tutte le guerre da quella di Troia in poi è riportata al seguente link.

Siamo andati a studiare le reazioni dei mercati azionari ai conflitti più importanti degli ultimi trent’anni.

I conflitti che abbiamo preso in considerazione sono i seguenti:

  • Ia Guerra del Golfo: dal 2/8/1990 al 28/2/1991
  • Guerra di Bosnia: dal 1/3/1992 al 14/12/1995
  • Guerra in Afghanistan: dal 7/10/2001 ancora in corso
  • IIa Guerra del Golfo: dal 20/3/2003 al 18/12/2011

Nel grafico seguente sono indicate con una freccia rossa le date di inizio di ciascuna guerra e la massima perdita rispetto alla data di inizio di ciascuna guerra.

Si può notare come, tranne nel caso della Ia Guerra del Golfo quando c’è stato un immediato calo di circa il 20%, negli altri casi i mercati finanziari sono rimasti praticamente impassibili ai conflitti. Anzi, nell’immediato inizio bellico le quotazioni sono partite al rialzo. Può sembrare strano, ma il cinismo dell’economica vede le guerre come un’opportunità per le industrie belliche, per i profitti legati alla ricostruzione e così via.

Guardando, quindi, quanto successo in concomitanza con le principali guerre possiamo dire che un’eventuale guerra contro la Siria,  potrebbe essere vista dai mercati azionari come un’opportunità di acquisto. Lo scenario, quindi, potrebbe essere quello classico: immediato e veloce ribasso seguito, poi, da una ripresa delle quotazioni.

Vogliamo, però, ribadire che come per ogni eventuale conflitto ci sarebbe da tenere conto della variable “armi nucleari” non presente in alcuna guerra precedente.

Abbiamo anche studiato la reazione dei mercati ai primi test missilistici nord coreani nel corso del 2017.

Nel grafico seguente la linea indica il giorno precedente a quello in cui è stato effettuato il test missilistico. Come si può facilmente intuire non ci sono state reazioni di lungo periodo particolarmente negative ai test missilistici. A parte le reazioni in apertura di contrattazioni, tutto è andato avanti incurante dei test della Corea del Nord.

 

Conclusione: se i precedenti ci insegnano qualcosa, possiamo concludere che un  conflitto con la Siria non dovrebbe portare conseguenze negative di lungo termine sui mercati azionari. Anzi, il ribasso a caldo potrebbe essere un’interessante opportunità di acquisto. Ovviamente tutto questo non tiene conto della variabile nucleare.

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