Per qualcuno mantenere il peso forma è un gioco da ragazzi. Sono le persone fortunate che non fanno fatica a dimagrire e possono permettersi anche qualche sgarro senza subire grosse conseguenze. Ma per altri è veramente dura. Nonostante la dieta, l’ago della bilancia scende molto lentamente e basta una cena abbondante per riprendere velocemente i chili persi con tanti sacrifici. È una situazione scoraggiante che può indurre molti a desistere e a rinunciare a dimagrire accettando i chili in eccesso. È come se il corpo complottasse contro di noi e creasse una situazione senza via d’uscita.
Una causa silenziosa e alcuni fattori di rischio
La spiegazione potrebbe esserci, anche se è una causa silente di cui nessuno si accorge. Potrebbe trattarsi di insulino-resistenza. Soprattutto se alla difficoltà di dimagrire si associano attacchi di fame improvvisi, grasso addominale e stanchezza cronica e diffusa. La resistenza all’insulina consiste nella minore sensibilità delle cellule nei confronti dell’azione dell’insulina.
Quando introduciamo degli zuccheri attraverso gli alimenti, l’insulina, che è un ormone prodotto dal pancreas, ha la funzione di far assorbire il glucosio dalle cellule. Nel caso di insulino-resistenza, le cellule sarebbero meno capaci di assorbire il glucosio, che rimane a livello del sangue determinando un aumento del valore della glicemia. Non si conoscono con precisione le cause della resistenza all’insulina, ma si sono individuati alcuni fattori di rischio come il consumo eccessivo di cibi calorici, la sedentarietà, lo stress o l’insonnia. Sembra ci siano anche forme di predisposizione familiare. Quando si è resistenti all’insulina non si riesce a perdere peso e il grasso si accumula nel girovita.
Attacchi di fame improvvisi, grasso addominale e difficoltà a perdere peso potrebbero essere sintomi di un disturbo da contrastare in questo modo
Come facciamo a sapere se siamo resistenti all’insulina? Ci sono degli esami che possono darci indicazioni più precise come l’Homa Index e il Matsuda Index che andrebbero prescritti e analizzati da un medico. Poi bisognerebbe intervenire sullo stile di vita.
La terapia più efficace sarebbe l’attività fisica che, oltre a farci consumare calorie, ha un’azione di stimolo nei confronti delle cellule che diventerebbero più sensibili all’insulina. Gli esperti raccomandano di praticare almeno 30 minuti al giorno di esercizio aerobico come nuoto, corsa, cyclette ma anche camminate veloci. Anche la dieta ha la sua importanza e dovrebbe essere personalizzata. Alcuni alimenti andrebbero consumati con moderazione, come i carboidrati e gli alimenti di origine animale come salumi, carni grasse e formaggi. Lo sport tuttavia, praticato con costanza, rimarrebbe l’arma più valida.
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