Assenza per malattia legate all’invalidità: si rischia il licenziamento?

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Molti i dubbi e le domande dei Lettori sull’assenza per malattia legata all’invalidità. Ma anche se tale periodo rientra nel periodo di comporto. Le assenze per malattia legate all’invalidità sono escluse dall’obbligo delle fasce di reperibilità, ma solo se rientrano in particolari categorie. In effetti, devono essere riconducibili a stati patologici della situazione di invalidità, riconosciuta uguale o superiore al 67%. Quindi, durante le assenze per malattia legate all’invalidità si rischia il licenziamento per superamento del periodo di comporto? Verifichiamo cosa prevede la normativa.

Assenze per malattia e invalidità

Come sopra riportato, i dipendenti sono esonerati dalle visite fiscali, se hanno un’invalidità riconosciuta uguale o superiore al 67% con determinate patologie (Messaggio INPS del 23 ottobre 2018). Quindi, le assenze per malattia legate agli stati patologici sono esonerati dalle fasce di reperibilità, ma sono regolarmente incluse nel calcolo del periodo di comporto.

Sono, invece, escluse dal periodo di comporto le assenze per malattia legate a gravi patologie.

Che cos’è il periodo di comporto?

Il periodo di comporto è regolato dal CCNL e prevede obblighi precisi. La Legge tutela il lavoratore in malattia. Infatti, stabilisce che, durante il periodo di assenza per malattia, il lavoratore non può essere licenziato. Ma il fattore temporale tra malattia e conservazione del posto di lavoro non è infinito. Per l’appunto, esiste un periodo, chiamato periodo di comporto, che stabilisce il limite massimo di assenze per malattia.

Quanto dura il periodo di comporto? Il periodo è stabilito in base a vari fattori (categoria lavorativa e tempo di assunzione) e prevede un fattore temporale così stabilito:

a) con un’anzianità di servizio inferiore a dieci anni: tre mesi di comporto;

b) con un’anzianità di servizio superiore a dieci anni: sei mesi di comporto.

In linea generale, il periodo di comporto è di 180 giorni. Le indicazioni precise sul calcolo e la durata sono riportate nei contratti di lavoro collettivo.

Cosa succede alla scadenza del periodo di comporto?

Assenza per malattia legate all’invalidità si rischia il licenziamento? Quando si supera la durata del periodo di comporto, l’azienda provvede ad intimare al lavoratore il licenziamento. Nella lettera di licenziamento, il datore di lavoro deve indicare tutti i periodi di malattia che sono stati computati nel calcolo del periodo di comporto.

Bisogna precisare che il licenziamento per superamento del periodo di comporto è una possibilità offerta al datore di lavoro, ma non è un obbligo.

Se si parla di assenza per malattia legate all’invalidità si rischia il licenziamento?

Riepilogando, sono esclusi dal periodo di comporto i periodi di assenze per malattia in caso di patologie gravi, che richiedono la necessità di terapie salvavita. Ad esempio, rientrano in questa casistica: la chemioterapia, l’emodialisi, i trattamenti per i soggetti affetti da HIV.

In questi casi sono esclusi sia i giorni di assenza per malattia sia i giorni per il day-hospital o ricovero. Il lavoratore deve produrre i certificati delle strutture che svolgono la terapia. Nel caso dei dipendenti del reparto scuola, il periodo di comporto è previsto nel CCNL scuola all’articolo 17 punto 9.