Assegno per il congedo matrimoniale INPS. Ecco quando viene pagato

congedo matrimoniale

Il congedo matrimoniale, in generale, è un diritto riconosciuto a tutti i lavoratori, che contraggono matrimonio, di avere un periodo di astensione dal lavoro retribuito. In Italia è stato riconosciuto con un Regio Decreto Legge nel 1937. Consiste nel diritto del lavoratore di godere di un periodo al massimo di quindici giorni di astensione dal lavoro retribuito, senza doversi mettere in ferie.

Questa, la genesi del diritto dell’assegno per il congedo matrimoniale INPS. Ecco quando viene pagato.

Ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti, essendo previsto dal CCNL, i quali devono fare domanda al loro datore di lavoro, almeno sei giorni prima. Il Congedo deve essere concesso entro trenta  giorni dal matrimonio.

Ci sono determinate categorie per le quali l’INPS prevede l’assegno per congedo matrimoniale

Noi di Proiezionidiborsa ci siamo chiesti quali siano le classi di lavoratori a cui è indirizzato questo beneficio. Spetta agli operai, agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio, ai marittimi di bassa forza dipendenti da aziende industriali, artigiane o cooperative. Queste categorie, quindi, ricevono l’assegno per il congedo matrimoniale INPS. Ecco quando viene pagato:

a) quando si contrae matrimonio civile o concordatario o unioni civili;

b) quando si può dimostrare di aver intrapreso un rapporto di lavoro da almeno una settimana;

c) quando si fruisce del congedo entro 30 giorni dal matrimonio, ovvero si assentano dal lavoro.

L’INPS eroga il beneficio anche ai disoccupati e ai lavoratori che non siano in servizio. Nel primo caso, il lavoratore dovrà dimostrare di aver lavorato alle dipendenze, 90 giorni prima della celebrazione, per almeno 15 giorni. Nel secondo caso, quando l’operaio, non sia in servizio per un giustificato motivo, ad esempio per malattia.

Come si richiede e a chi va inoltrata

Il lavoratore presenterà la domanda al datore di lavoro corredata del certificato di matrimonio o di unione civile o dallo stato di famiglia. Il lavoratore disoccupato la presenterà online all’INPS.  Producendo una serie di dichiarazioni sostitutive di certificazioni. Un’autocertificazione comprovante lo stato di disoccupato al momento del matrimonio, una lo stato di coniugato, una il rapporto di lavoro e copia dell’ultima busta paga.

La domanda si presenta al datore di lavoro alla fine del congedo e non oltre i 60 giorni dal matrimonio o unione civile.

Qualora si contragga il solo matrimonio religioso, l’INPS non erogherà il beneficio. Si potrà chiedere anche in caso di seconde nozze, in caso di vedovi, di divorziati o scioglimento di unioni civili.

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