Asia vira in positivo

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Ancora turbolenze sul fronte commodities dove a farla da padrone, purtroppo in negativo, è ancora una volta il petrolio. Il Brent, il contratto di riferimento, è sceso per la prima volta dal 2008 sotto quota 38 USD/barile aprendo la strada ad un profondo rosso che sembra senza fine. Anche il contratto WTI, scambiato negli Stati Uniti, continua il percorso di deterioramento aprendo la settimana in area 35.50 USD/barile. Sul mercato dell’energia pesano sia la decisione dell’OPEC, sia l’allarme dell’IEA oltre alle indiscrezioni sull’intenzione dell’Iran di riprendere pesantemente la produzione.

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Sul fronte metalli, invece, sembra tornare il sereno dopo che i dati sulla produzione cinese hanno spinto al rialzo zinco e rame. Ancora in difficoltà altri metalli come nickel e alluminio, anche se con la prospettiva di una rivisitazione dei livelli di produzione da parte delle autorità di Pechino, le forti discese a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane potrebbero rappresentare il fondo del barile per tutti i principali metalli industriali.

Buone notizie in Sol Levante dove i dati sull’attività industriale hanno fatto registrare risultati migliori delle attese su tutti gli indicatori Tankan e dati in linea per la produzione industriale. I risultati macroeconomici seguono a ruota le buone performance dei fondamentali cinesi che nella giornata di sabato hanno fatto registrare un 6.2% per la produzione industriale che batte le attese a 5.6%.



Sul fronte valutario cinese sono state rese note le intenzioni della People Bank of China di rimuovere con gradualità il peg con il biglietto verde in favore di un nuovo indice per lo yuan collegato al peso delle relazioni commerciali con un paniere di 13 valute a livello mondiale.

 

Market Movers

12:50 Giappone Indice Grandi manifatturieri Tankan cons. 11 prec. 12

10:00 Italia Inflazione HCPI a/a cons. 0.1% prec. 0.5%

11:00 Eurozona Produzione industriale a/a cons. 1.3% prec. 1.7%

12:00 Eurozona Discorso Draghi (BCE)

 

EURUSD

Prosegue il consolidamento della moneta unica in area 1.0950 nel rapporto con il biglietto verde dopo una sessione asiatica all’insegna della discesa dai massimi della scorsa settimana in area 1.10. Il destino dell’euro oggi sembra comunque collegato all’andamento dei mercati azionari, anche se notizie incoraggianti sul fronte industriale potrebbero riportare il rapporto tra moneta unica e biglietto verde nuovamente verso quota 1.10, che tuttavia rappresenta una resistenza importante in vista della riunione della FED di mercoledì.

 

GBPUSD

Con i mercati europei che cercano di riprendersi da una settimana particolarmente negativa e contrassegnata dalle perdite, la sterlina lascia sul campo quasi mezza figura riportandosi verso quota 1.5150 dopo aver abbandonato nella notte area 1.52. L’assenza di dati macroeconomici nel Regno Unito renderà i movimenti del cable particolarmente legati all’andamento della moneta unica sulla quale graveranno dati in mattinata e discorso di Draghi nel primo pomeriggio. Attenzione quindi al livello di supporto a 1.5150 che potrebbe rappresentare il punto focale della giornata.

 

USDJPY

Con l’Asia che sembra nuovamente sul percorso di risalita anche lo yen giapponese consolida area 121.00 dopo una sessione asiatica contrassegnata dalla volatilità legata principalmente alla performance non brillante del mercato azionario con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che cede il 1.80%. Le prospettive per oggi, in assenza di dati macro negli Stati Uniti è legata all’andamento dei fondamentali europei che potrebbero contribuire ad indebolire lo yen qualora uscissero migliori delle attese rubando il ruolo di valuta rifugio alla divisa del Sol Levante che troverebbe in 121.00 un nuovo livello di supporto.

Emanuele Rigo