Tutti in attesa del via libera del Decreto Sostegni bis. Infatti dalla bozza del Decreto, ciò che emerge chiaramente è tutta una serie di novità riguardanti il fisco. Anche con il Decreto Sostegni bis, il governo si preoccupa del futuro di imprese e professionisti, che, sono stati messi in ginocchio dall’emergenza epidemiologica.
La Redazione di ProiezionidiBorsa sempre con lo sguardo rivolto agli interessi dei Lettori, illustra in cosa consisteranno le prossime novità. Arriva, infatti, una boccata di ossigeno per queste categorie, esenzione Canone RAI e stop a IMU e TOSAP.
Infatti, tra gli emendamenti approvati dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, sono previsti l’esenzione dal pagamento del canone Rai, stop all’IMU e TOSAP. Tali agevolazioni fiscali riguardano le strutture recettive, di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici. Ecco, illustrato, brevemente, in cosa consisteranno.
Arriva una boccata di ossigeno per queste categorie, esenzione Canone RAI e stop a IMU e TOSAP
Nella bozza è prevista l’esenzione per tutto il 2021 del canone RAI per tutte le strutture recettive, nonché per ristoranti, pub e bar. Il Decreto Sostegni scorso, aveva già previsto lo sconto del 30% sul canone RAI per le medesime categorie. Per coloro che hanno provveduto al pagamento del 30%, prima dell’entrata del Decreto Sostegni bis, sarà riconosciuto un credito di imposta pari di pari importo.
Inoltre sono previsti uno stop al versamento della rata di giugno dell’IMU, nonché della TOSAP, ovvero la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Ciò, in particolare, per chi avrà avuto un calo di fatturato. Ebbene sì, questa sarà la condizione. In particolare, si dovrà dimostrare un calo del fatturato di almeno il 30% nel 2020, rispetto a quello del 2019.
Ovviamente, è opportuno precisare, che queste tasse sono “sospese”, e non eliminate per l’anno in corso. Inoltre le sospensioni valgono solo per le imprese in crisi, con un calo di fatturato pari almeno al 30% per il 2020 rispetto al 2019. Ecco perché sono facoltative.
Ne sono esclusi i proprietari di immobili e quelli con compensi che vanno oltre 10 milioni di euro annui. Le agevolazioni descritte si applicano solo agli immobili dove si esercitano le attività commerciali.
Approfondimento