Dopo averne parlato a lungo nei report precedenti, area 2.000 dollari è sempre più vicina per le quotazioni dell’oro.
Come già scrivevamo settimana scorsa, infatti, l’inasprimento del conflitto, ha innescato un forte movimento al rialzo nel prezzo del metallo giallo. Un’altra preoccupazione che potrebbe sostenere il prezzo dell’oro è quella legata alla paura per l’inflazione.
Almeno nel breve termine, quindi, ci sono tutti i presupposti per una continuazione del rialzo dell’oro.
Prima di passare all’analisi grafica, diamo un’occhiata alla stagionalità delle quotazioni dell’oro negli ultimi 20 anni. Come si vede dal grafico seguente, il mese di marzo è quello con la minore probabilità (35%) di vedere la chiusura mensile dell’oro superiore all’apertura del mese. Questo aspetto, sebbene non abbia implicazioni dirette nel trading in quanto è solo una statistica, non bisogna trascurarlo nel definire un piano di investimento che coinvolga l’oro.
Area 2.000 dollari è sempre più vicina per le quotazioni dell’oro: le indicazioni dell’analisi grafica
L’oro (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 4 marzo in rialzo dell’1,59% rispetto alla seduta precedente a quota 1.966,6 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un ribasso dello 0,64%.
Time frame giornaliero
La proiezione rialzista in corso (linea continua) si avvicina sempre più al III obiettivo di prezzo in area 2.000 dollari. Il raggiungimento di questo traguardo potrebbe determinare un indebolimento della spinta rialzista che potrebbe sfociare in un semplice ritracciamento o in un’inversione ribassista. Solo un attento monitoraggio delle chiusure giornaliere, però, potrà permetterci di capire quale scenario avrà le più elevate probabilità di concretizzarsi.
Un altro scenario che prevede ribasso è quello che si concretizzerebbe con una chiusura giornaliera inferiore a 1.930 dollari.
Time frame settimanale
Quella appena conclusasi è stata la settimana con il maggiore guadagno dal luglio 2020. Si comprende, quindi, la forza del movimento in corso. Parrebbero esserci, quindi, tutti i presupposti per una continuazione del rialzo fino in area 2.069 dollari. La rottura di questo livello, poi, potrebbe favorire il raggiungimento della massima estensione rialzista in area 2.228 dollari.
Qualora, invece, dovessimo assistere a una chiusura settimanale inferiore a 1.922,4 dollari, allora andrebbe valutato lo scenario ribassista che potrebbe riportare le quotazioni in area 1.750 dollari.