Il picnic estivo in pineta o sulla spiaggia riserva sempre qualche momento di panico. Si vorrebbero aprire una lattina di tonno, una lattina di mais dolce da aggiungere a dei pomodori, una lattina di fagioli borlotti da gustare con o senza il tonno di prima. E una lattina di pesche sciroppate per finire in bellezza. Ma l’apriscatole non si trova. O meglio, era stato trovato ma è rimasto in bella mostra sul tavolo di cucina, distante 200 km. Ecco tre modi per aprire quel che serve, senza apriscatole. Servendosi delle posate o senza neanche quelle.
A prova di cucchiaio
Come aprire una lattina senza apriscatole? Se le posate sono di plastica, ci sono seri dubbi che si riesca davvero a mangiare. Ma se sono di acciaio o di alpacca e un po’ grosse, ci sono buone probabilità di riuscita. L’importante è che cucchiaio abbia una forma appena arrotondata verso l’alto, quasi appuntita. Si comincia a strofinare il cucchiaio in un punto del coperchio, avanti e indietro, premendo con forza. Dopo pochi istanti comincia a crearsi una fessura, che può essere allargata, usando il cucchiaio come se fosse l’apriscatole dimenticato a casa.
Aprire una lattina senza apriscatole
Il sistema è analogo. C’è un solco che si viene a creare sfregando la lama del coltello sul lato superiore della lattina. Si usa non la punta della lama ma il retro, che di solito è rettangolare, La sollecitazione sulla superficie della lattina, dura pochi istanti. Importante ricordarsi di insistere con l’angolo della lama a 90 gradi, finchè non si vede comparire un’apertura. Si allarga bene la fessura tutto intorno e poi si apre la lattina.
Con la lastra di cemento
E’un sistema ingegnoso e perfetto quando si scopre che le uniche e posate disponibili sono inservibili per cavarsela con gli altri due sistemi. Perché sono di plastica. Qualche volta a poca distanza dalla spiaggia dove si sta preparando il pic nic, c’è una strada. E sulla strada c’è un paracarro o un muretto di cemento, che può fare al caso nostro. Si sfrega energicamente la faccia superiore della lattina, sul paracarro di cemento, con un certo vigore. Poi si esaminano con attenzione i bordi. Quando cominciano ad apparire consumati, si impugna la lattina e la si stringe al centro con la mano, come se si volesse strizzarla. La superficie più alta del metallo resisterà poco, saltando via completamente. Provare per credere e figurone assicurato.