Andiamo senza indugi ad ammirare la “Composizione sul Bianco” di Wassily Kandinsky

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I colori sono realtà vive che nascondono segreti della nostra vita. Ce ne parla Wassily Kandinsky in questo quadro del 1920. Andiamo senza indugi ad ammirare la “Composizione sul Bianco” di Wassily Kandinsky

Il colore bianco

Kandisky stesso ci parla del colore bianco e della sua idea di dipingere così: “Il bianco è il simbolo di un mondo dal quale tutto il colore … è scomparso. Questo mondo è troppo al di sopra di noi, perché la sua armonia possa toccare le nostre anime. Un grande silenzio come un muro impenetrabile, nasconde la sua vita alla nostra comprensione. Il bianco dunque possiede questa armonia del silenzio, che lavora su di noi in maniera negativa, come le molte pause nella musica interrompono momentaneamente la melodia. Non è un silenzio di morte, bensì pieno di possibilità. Il bianco contiene il fascino del nulla che c’è prima della nascita del mondo durante l’era glaciale”.

Il colore bianco è allora il colore della giovinezza e delle potenzialità. Il colore della dimensione superiore dove tutti i sogni degli uomini vi si collocano, come i colori contro il fondo bianco della tela. E dunque, andiamo senza indugi ad ammirare la “Composizione sul Bianco” di Wassily Kandinsky

Cosa ha ispirato Wassily Kandinsky

Kandinsky era un avvocato che dopo l’esposizione al Museo Nazionale russo degli impressionisti francesi nel 1896, decise di abbandonare la legge per mettersi a dipingere. In particolare fu colpito dal modo di usare il colore di Claude Monet. Kandinsky fu molto impressionato dal pittore francese e diceva che i suoi quadri erano talmente espressivi che s’imprimevano in modo indelebile nella sua memoria. Si iscrisse così ai corsi d’arte dell’Università di Monaco di Baviera. In seguito, viaggiando in Olanda incontrò le tele di Vincent Van Gogh, che insieme ad altri influenzarono allora il modo di vedere del pittore russo.

Andiamo allo State Russian Museum

Alcune opere di Kandisky sono esposte al Centre George Pompidou di Parigi. La nostra è al Saint Petersburg, State Russian Museum.

Per una visita virtuale seguire il link: http://en.rusmuseum.ru/