Andare troppo spesso dal medico potrebbe essere un segnale di un grave disturbo

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Finché la nostra età è giovane i nostri pensieri ricadono soprattutto sulla carriera, sull’amore o sul come divertirsi. Man mano che si cresce e il pensiero della vecchiaia si avvicina comincia a farci davvero paura qualsiasi cosa, grande o piccola, colpisca la nostra salute.

Un dolore intercostale, una febbre che non passa o semplicemente qualche colpo di tosse di troppo sono presupposti per correre subito dal medico. Seppur quest’ultimo ogni volta, dopo una visita, cercherà di convincerci che godiamo di ottima salute, noi torneremo da lui ad ogni piccolo segnale. Oltre ad uno sperperio di soldi, andare troppo spesso dal medico potrebbe essere un segnale di un grave disturbo.

L’unico problema è nella testa

Tra i 40 e i 50 anni lo spettro delle malattie e di un’età che sta avanzando troppo in fretta si fa sempre più concreto. Questo sfocia in una paura continua ogni qual volta il nostro organismo ci manda un segnale. Se quest’ultimo non trova mai riscontro, dopo un consulto medico, allora si può parlare di ipocondria.

Una persona con questo disturbo oltre, come detto, andare spesso da uno specialista, cercherà anche negli amici e parenti delle rassicurazioni. Purtroppo, alle rassicurazioni di medici o parenti, l’ipocondriaco troverà sempre una falla che lo porterà a chiedere aiuto ad altri soggetti. Esami sempre più specifici (e costosi), visite continue convinceranno sempre più che questa malattia è talmente rara da non essere riconosciuta.

Il peggio accade nei motori di ricerca dove, inserendo un piccolo sintomo, verranno fuori malattie da bollettino di guerra. Meglio evitare e tenere spento il pc. Qui è anche pieno di blog e chat di persone ansiose e ipocondriache che, condividendo i propri pensieri, non faranno altro che alimentare il “fuoco”.

Andare troppo spesso dal medico potrebbe essere un segnale di un grave disturbo

Non trovando risposte e di fronte a diagnosi positive l’ipocondriaco potrebbe andare incontro a patologie ben più concrete e pericolose. Più parla, con tutti come detto, dei suoi disturbi e più l’ansia e la preoccupazione aumentano.

Questo a lungo andare inficerà sulla vita familiare, su quella lavorativa e anche in quella sociale. Il malato immaginario tenderà a chiudersi in sé stesso, portando la sua personalità ad uno stato depressivo davvero preoccupante.

Un aiuto psicologico è quello che risolverà il tutto, anche in breve tempo, con l’aiuto, nei casi più gravi, anche di farmaci antidepressivi.

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