Anche se la società è stata cancellata dal Registro delle imprese è valido l’avviso di accertamento ai soci? È proprio quello che vedremo in questo articolo, in cui commenteremo una recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione che fornisce la risposta al quesito.
Il caso: l’Agenzia delle Entrate contro una S.r.l.
Per commentare e dare risposta al quesito, è necessario circostanziare i fatti. Nella fattispecie, a sollevare il dubbio è stata una S.R.L. che ha ricevuto degli avvisi di accertamento relativi a ricavi non dichiarati che quindi non sono stati tassati. Ora, il punto è che gli avvisi sono stati estesi anche ai soci. Nonostante la società stessa fosse chiusa. E quindi formalmente e correttamente cancellata dal Registro delle imprese.
In effetti, e qui sta il nocciolo della questione, tramite ricorso l’avviso per la società è stato annullato (proprio perché la stessa non esiste più). Ma cosa è capitato agli ex soci?
L’ordinanza della Cassazione n. 7168 del 15 marzo 2021: cosa dice?
Nel merito gli ermellini si sono espressi affermando che nonostante l’avviso nei confronti della società si debba considerare nullo per vizio di forma, altra sorte spetta ai soci.
Infatti, anche se la società è stata cancellata dal registro imprese è valido l’avviso di accertamento ai soci per un’impresa a ristretta compagine sociale.
In sostanza si afferma che qualora sia stato prodotto un reddito non dichiarato (e in questo caso derivava dalla vendita di alcuni beni societari) il Fisco può rivalersi su chi costituiva quell’impresa. Il motivo è che quei soci hanno comunque beneficiato di quelle entrate che non sono state poi dichiarate.
Come avrebbero potuto evitare gli ex soci l’accertamento? Solo se l’avviso stesso fosse stato infondato. In sostanza, poiché il maggior reddito non dichiarato è reale, l’accertamento è legittimo.
Questi sono gli elementi fondamentali che hanno indotto la Corte di Cassazione a emanare l’ordinanza in questione:
- un maggior reddito non dichiarato;
- la società in questione era a “ristretta compagine sociale”;
- i soci hanno percepito degli utili non dichiarati;
- gli utili non sono stati dichiarati e quindi nemmeno tassati.
Già in passato la Corte di Cassazione si era espressa contro i soci di una società di capitali. E ne avevamo parlato in questo articolo.