Analisi delle Borse europee: ferme col freno a mano

Il deludente contesto economico globale salvo agghiaccianti peggioramenti ha ben poche probabilità di affossare le Borse europee e ancora meno mondiali.

La montagna di liquidità che la banche centrali hanno riversato e sono pronte ancora a riversare sui mercati dispone di limitate alternative al mercato azionario nella caccia ai rendimenti.

Questo flusso forma, di fatto, una montagna di denaro che funge da diga per qualsiasi voluttà ribassista, seppur spinta da un rallentamento economico evidente.

Questo non vuole dire che ogni giorno le Borse possano salire ovvero che  qualche scivolone, anche consistente, sia impossibile dal verificarsi.

Precisato ciò vediamo la situazione corrente.

Analisi delle Borse europee frenate

Dalle nostre analisi delle Borse europee,queste paiono frenate più che da qualche dato macroeconomico specifico da fattori interni ed esterni.

Oggi in particolare sta soffrendo il settore tecnologico certamente uno dei più esposti all’eventuale dilagare della guerra commerciale e doganale.

Ma non è solo questo…

Infineon, Dialog e STM soffrono in scia alla trimestrale deludente di Texax Instruments  (TXN)che ha emesso un profit warning con utili in calo di oltre il 10%.

In generale poi gli analisti stanno abbattendo le proprie aspettative sugli utili delle trimestrali in uscita.

Le previsioni  per le società quotate sullo STOXX 600 sono per un calo fino al 5,3% negli utili del terzo trimestre, in forte aumento rispetto al calo del 3,7% previsto fino a una settimana fa.

Questo facendo riferimento a uno studio di IBES di Refinitiv.

La zavorra della BREXIT

E poi comunque il trascinarsi della BREXIT non aiuta certo a stabilizzare determinati fronti di interscambio.

Inizi prima tu o prima io?

Insomma questo stato di incertezza certamente un impatto sui numeri dell’economia UE ce l’ha eccome.

Di conseguenza contribuisce ad innervosire gli operatori di Borsa.

Sì, perché non è certo solo il FTSE100 a soffrire ma per tracimazione o vasi comunicanti anche gli altri indici europei non gradiscono questo stand-by prolungato.

Ormai l’ipotesi no- BREXIT è tramontata dopo l’esito deludente del corteo londinese.Delusione che si infrange anche contro il forte consenso popolare che mantiene in auge la politica di Boris Johnson.

Ma ormai ai portafoglisti, ai gestori ed ai mercati i dettagli interessano poco,.

Le Borse vogliono una soluzione definitiva al più preso, altro che nuovi rinvii come qualcuno vocifera!

 

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