A gennaio scorso Amsterdam si è presentata come nuovo centro del mercato azionario europeo. Il valore delle azioni scambiate quotidianamente rispetto al 2020 è aumento di circa quattro volte superando Londra. Quello che per anni era stato il più grande ed importante mercato finanziario europeo è stato così surclassato.
Il motivo di questo superamento e transizione è legato alla Brexit. Come hanno segnalato molte testate tra cui il Financial Times, la causa è un mancato accordo tra Regno Unito e Unione Europea. A partire da gennaio, periodo di uscita dell’Inghilterra dall’UE, infatti, sui mercati finanziari britannici non è più possibile comprare e vendere titoli denominati in euro.
La conseguenza è stata un enorme spostamento di transazioni da un mercato finanziario ad un altro e il valore totale delle azioni scambiate in Euronext è passato da una media 2,6 miliardi di euro al giorno nel 2020 a 9,2 miliardi ad inizio 2021.
Quali segnali per gli investitori da parte degli analisti?
Non è ancora possibile quantificare i reali danni di questo spostamento delle transazioni, in particolare sul sistema finanziario inglese. Alcuni analisti britannici ritengono il primato di Amsterdam come nuovo centro del mercato azionario europeo, soprattutto simbolico.
Pertanto, secondo loro, le conseguenze saranno minime. I posti di lavoro nel settore finanziario londinese resteranno ben saldi. Inoltre, la quantità di tasse che lo stato britannico è in grado di incassare sulle transazioni finanziarie rimarrà stabile.
A sostengono di questo c’è la convinzione che il primato di Amsterdam non duri a lungo. Il motivo è che a partire dalla fine di gennaio, a Londra sono cominciate le contrattazioni dei titoli della Nestlé e Roche. Quest’ultimi sono attualmente vietati sui mercati dell’Unione Europea a causa della mancanza di un regime di equivalenza.
Un altro filone di analisti, invece, ritiene che i mercati finanziari europei con Amsterdam capofila, potrebbero nel prossimo futuro continuare ad indebolire il mercato finanziario britannico. Il motivo, come spiegato sempre dal Financial Times, è la quotazione in borsa di nuove aziende per cui Amsterdam può divenirne il polo principale.