All’interno del centro destra e del Movimento 5 Stelle lo scisma appare sempre più vicino

Governo

Avanti tutta per Matteo Salvini. Confermato il ruolo di leadership all’interno del suo gruppo. Ieri il consiglio federale in via Bellerio a Milano ha ribadito il consenso al proprio esponente di spicco che ha dichiarato di «lavorare per allargare e unire» non per dividere. Ma la Meloni rimane col broncio e dalle pagine social non le manda a dire.

Meloni pronta a correre da sola

«Ormai è chiaro a chi giova mantenere lo status quo e forzare le regole democratiche: solamente a chi vuole salvare a tutti i costi la “stabilità” della propria poltrona. Ma la democrazia tornerà e noi saremo pronti. Fino ad allora non gli daremo tregua». Il post è preceduto da un altro messaggio in cui la pasionaria romana, classe ’77, dichiara che «mentre l’Italia affonda nella crisi economica partiti che sostengono questo Governo sono impegnati a dar vita ad alleanze e federazioni del tutto innaturali pur di sopravvivere».

All’interno del centro destra e del Movimento 5 Stelle lo scisma appare sempre più vicino

Matteo Salvini non replica, ribadendo che le porte sono aperte a chiunque volesse essere tra i suoi rispetto all’idea di una federazione.

Ma lo sguardo di Giorgia rimane quello dell’attacco infuocato e di chi difficilmente riesce a perdonare le malefatte. E cioè quel cambio di bandiera rispetto al sostegno a Mattarella in luogo di Elisabetta Belloni. La numero uno del DIS ieri ha pranzato con Luigi Di Maio definendolo pubblicamente «persona leale». E questo è l’incipit di un’altra storia che si consuma in parallelo con la diatriba tra Lega e Fratelli d’Italia.

L’avvocato rischia di essere messo alla porta

Infatti, nel Movimento 5 Stelle Conte prepara il gioco in attacco nella partita contro Di Maio. Ma nel frattempo il capo del dicastero degli Esteri pranza con la Belloni e incontra Virginia Raggi (ex sindaca della capitale) in cerca di supporto. A voler leggere tra le righe il messaggio a Conte appare chiaro. Di Maio e la Raggi fanno parte del Comitato di garanzia dei pentastellati (insieme a Roberto Fico). L’organo potrebbe sfiduciare l’avvocato che, sembrerebbe, non essere nemmeno nelle grazie del patron Beppe Grillo. Intanto negli ultimi minuti le agenzie di stampa hanno battuto l’appello di Grillo all’unità.

La soap opera è intrigante, in continua evoluzione e all’interno del centro destra e del Movimento 5 Stelle lo scisma potrebbe rimescolare il puzzle delle alleanze.