Nel corso delle ultime settimane abbiamo assistito alla rottura della resistenza in area 3 euro indicata in un precedente report. Tutto questo, però, non è stato sufficiente per spiccare il volo. Alle azioni Gismondi 1754 manca un ultimo sforzo per completare il percorso rialzista. Da molte settimane, infatti, le quotazioni sono bloccate, a livello settimanale, all’interno del trading range 3,04 euro – 3,18 euro.
A questo punto solo la rottura di uno dei due estremi indicati potrebbe dare direzionalità al titolo.
Al rialzo una chiusura settimanale superiore a 3,18 euro (II obiettivo di prezzo) aprirebbe le porte al raggiungimento del III obiettivo di prezzo in area 3,6 euro. Viceversa, le quotazioni potrebbero ritornare in area 2,78 euro (I obiettivo di prezzo). Una chiusura settimanale inferiore a questo livello farebbe scattare l’inversione ribassista con le azioni Gismondi 1754 che potrebbero tornare in area 2,4 euro.
Da notare che lo Swing Indicator si trova in una posizione neutrale, per cui un suo segnale di acquisto o vendita potrebbe dare forti indicazioni sul futuro del titolo.
Dal punto di vista dei fondamentali il titolo risulta sopravvalutato. Solo la situazione finanziaria rappresenta un importante punto di forza di Gismondi 1754. Sia l’indica di liquidità di breve che di lungo periodo, infatti, sono superiori a 2 a testimonianza di una forte solidità finanziaria della società.
Prima di concludere c’è un aspetto fondamentale che non va assolutamente trascurato quando si pianifica un investimento su questo titolo azionario.
La sua capitalizzazione è di poco inferiore ai tredici milioni di euro. Il controvalore settimanale scambiato sul titolo si aggira poco sopra i 50.000 euro. Con piccole somme, quindi, è possibile determinare grosse variazioni di prezzo. Si comprendere, quindi, come la prudenza debba essere la stella guida quando si investe su questo titolo.
Alle azioni Gismondi 1754 manca un ultimo sforzo per completare il percorso rialzista: le indicazioni dell’analisi grafica
Gismondi 1754 (MIL:GIS) ha chiuso la seduta del 2 settembre a quota 3,1 euro in ribasso dell’1,90% rispetto alla seduta precedente