Per la moglie casalinga non mancano misure e prestazioni assistenziali. L’assenza di contributi previdenziali versati è un problema non indifferente per questa categoria di persone.
Il mancato riconoscimento dei lavori di una donna che si dedica a casa e famiglia è oggetto di studio anche per la riforma delle pensioni. Tutelare le donne che hanno queste problematiche relative a pensioni e trattamenti assistenziali è prioritario. Ma da questo punto di vista il sistema era e resta carente. Perfino una prestazione assistenziale come l’assegno sociale non sempre può essere erogato ad una donna. Questo perchè una madre o una moglie che hanno dedicato tutta la vita alla propria famiglia ed alla cura della casa, è assai probabile che non abbiano alcun contributo versato.
Alla moglie arriveranno 468 euro al mese dall’INPS se il marito ha questa pensione
Il sistema pensionistico italiano non agevola queste donne. Servono almeno 20 anni di contributi per ottenere una pensione a 67 anni di età. Se sono di meno, tutto slitta a 71 anni. Ma a 67 anni esiste una misura previdenziale che calza a pennello a chi non ha contribuzione da lavoro dipendente. Si tratta dell’assegno sociale, misura assistenziale principale dell’INPS.
Ma si tratta di una misura che è collegata alla situazione reddituale tanto del potenziale beneficiario (nel nostro caso la casalinga), che della sua famiglia. Il reddito del coniuge fa tanto in questo senso, addirittura arrivando a negare il beneficio dell’assegno sociale in molti casi.
Quando una donna può ottenere l’assegno sociale nonostante il reddito del marito
L’assegno sociale è stato recentemente oggetto del consueto aggiornamento degli importi con il meccanismo della perequazione. Cambia l’importo dell’assegno sociale quindi, a far data dal 1° gennaio 2022. L’assegno 2022 è pari ad euro 468,10 per 13 mesi. Per ottenerlo però occorre rispettare tutta una serie di condizioni. In primo luogo serve aver compiuto i 67 anni di età. Serve la residenza in Italia da almeno 10 anni, sia effettiva che continuativa. L’assegno spetta a condizione che il reddito personale del richiedente sia inferiore a 6.085,30 euro annui e cumulato con il coniuge, inferiore a 12.170,60 euro, sempre annuali. Oltre che per il diritto, queste soglie reddituali sono importanti pure per la misura della prestazione. Anche i redditi del marito quindi incidono. Alla moglie arriveranno 468 euro al mese dall’INPS, quindi misura piena, solo se in possesso di un reddito complessivo inferiore 12.170,60 euro cumulato col coniuge.
Una casalinga sola, priva di altri redditi, ha diritto al compimento dei 67 anni di età, all’assegno sociale intero da 468,10 euro al mese. Se ha altri redditi, l’assegno è ridotto. La soglia di reddito personale annuo di 6.085,30 euro altro non è che l’ammontare annuo intero di assegno sociale. Evidente che se la stessa casalinga sola, ha per esempio 4.000 euro di reddito annuo, percepirà solo 2.085,30 euro di assegno sociale, cioè 160,40 euro al mese. Per i coniugati, la soglia di 12.170,60 euro altro non è il doppio dell’assegno sociale. Il meccanismo di calcolo è lo stesso. Se il marito prende una pensione fino a 468,10 euro al mese, alla moglie l’assegno sociale spetta per intero. Se la pensione del marito è pari o superiore a 936,20, l’assegno sociale per la moglie non è fruibile.