ALEA IACTA EST! I mercati sono destinati a crollare?

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AUTORE DIABOLIK

alea iacta estàlea …› (lat. «il dado è stato gettato»). – Motto, proverbiale già presso gli antichi, che si ripete tuttora nell’intraprendere un’azione irrevocabile. Secondo Svetonio l’avrebbe pronunciato Cesare al passaggio del Rubicone

Con questo articolo vogliamo per un attimo volare alto rispetto agli (apparentemente) erratici movimenti quotidiani e analizzare il mercato per eccellenza, il Down Jones, mediante degli indicatori di ampio respiro.

Premettiamo che questo tipo di analisi non sono utili a chi voglia “smanettare” intraday per fare speculazione, ma sono utilissime a chi voglia investire sui mercati ed evitare scoppole leggendarie.

Gli indicatori che andremo ad analizzare sono: Advance-Decline Line, Hindenburg Omen, particolari configurazioni grafiche.

ADVANCE – DECLINE LINE

Come si può leggere dal sito

http://stockcharts.com/school/doku.php?id=chart_school:technical_indicators:advance_decline_indi

The AD Line is a breadth indicator that reflects participation. A broad advance means the vast majority of stocks are participating and this will cause the AD Line to move sharply higher. A narrow advance shows limited participation that will cause the AD Line to move slightly higher. Declines can also be broad or narrow. A broad-based advance shows underlying strength that lifts most boats. This is bullish. A narrow advance shows a relatively mixed market that is selective. Narrowness in an advance or decline sets up the divergence signals. An advance with narrow participation is unlikely to keep up with the underlying index and a bearish divergence will form. Similarly, a decline with narrow participation is unlikely to keep up with the index and a bullish divergence will form. These divergences can help chartists identify important reversals in the market.

In altri termini,  la linea AD è un indicatore di ampiezza che riflette la partecipazione dei vari titoli ai movimenti di mercato. Quando una salita (diminuzione) delle quotazioni vede un incremento (diminuzione) dei titoli che partecipano al rialzo, allora il movimento in atto è sano.

Quando, invece, la linea AD scende e il mercato sale (o viceversa), allora siamo in presenza di una divergenza. In questi casi bisogna stare molto attenti in quanto cambi repentini della tendenza del mercato sono dietro l’angolo.

ADlineNel grafico precedente sono mostrati per gli anni 2013-2012-2010 in rosso la linea dell’AD e in nero le quotazioni del Dow Jones. Si vede subito come, per grandi linee, i due grafici procedano a braccetto. Discorso analogo vale per gli anni 2009-2008-2006-2005-2004-2003-2002-2001.

Andiamo a vedere ora gli anni 1999-2000 e 2007 riportati nel grafico seguente

ADline2E’ palese la divergenza tra la linea AD, che in entrambi i casi scende, e le quotazioni del Dow Jones, che in entrambi i casi vanno a segnare nuovi massimi. Quello che è successo negli anni successivi al manifestarsi di queste divergenze è cosa nota a tutti!

Come siamo messi per l’anno in corso?

2014Come si vede dal grafico precedente a Settembre, a fronte di nuovi massimi storici del Dow Jones, la linea AD ha segnato una discesa. A dimostrazione che il rialzo non vede un aumento di partecipazione da parte del mercato. Brutta divergenza ribassista che negli ultimi 15 anni si era manifestata solo nei due casi precedentemente riportati.

HINDENBURG OMEN

L’Hindenburg Omen è un indicatore tecnico il cui obiettivo è quello di prevedere i crash dei mercati azionari. Questo indicatore prende il nome dal disastro aereo che coinvolse nel 1937 il grande dirigibile tedesco chiamato Hindenburg.
L’Hindenburg Omen è un insieme di indicatori tecnici che misura “la salute” del mercato, specificatamente il NYSE, per cui quando determinate condizioni sono verificate la probabilità che si verifichi un crash dei mercati finanziari è più alta del normale. Come vedremo nel prossimo paragrafo, l’Omen si è sempre manifestato prima di qualunque chash dei mercati azionari degli ultimi 20 anni. Per una spiegazione molto chiara e concisa di come interpretare questo indicatore, riportiamo un estratto della newsletter di Peter Eliades del 21 Settembre 2005:
La logica su cui si basa questo indicatore è che in condizioni normali di mercato c’è o un numero sostanziale di azioni che stabiliscono nuovi massimi o un gran numero di azioni che stabiliscono nuovi minimi, ma non entrambi. Quando sia il numero di nuovi massimi che di nuovi minimi è grande, allora il mercato sta andando incontro ad un periodo di forte divergenza. Tipicamente questa divergenza non porta a rialzi del mercato. Un mercato in salute richiede che al suo interno ci sia uniformità e non importa a quale direzione essa conduce.

Sebbene questo indicatore non implichi necessariamente un ribasso, anzi negli ultimi 4 anni  quando si è verificato non ha mai avuto alcun impatto sulle quotazioni, va detto che tutti i crash degli ultimi 30 anni (tranne quello dell’Agosto 2011) sono stati preceduti da un Hindenburg Omen.

Per la cronaca tra il 18 e 19 Settembre c’è stato un Hindenburg omen Confermato.

Configurazione grafiche

Abbiamo studiato il Down Jones e l’SP&500 sia utilizzando nostri strumenti proprietari come Running Bisector (linee blu), La Nuova Legge della Vibrazione (linee rosse) e TC2 (riquadro in basso) che tracciando delle trendline che descrivessero l’andamento dei massimi e dei minimi di mercato (linee verdi).

S&P500 Index DJ30 Industrial Avg IndexCome si può vedere le quotazioni si trovano in prossimità di livelli critici sia se si guardano le trendline sia se si guardano i livelli di Running Bisector e La Nuova Legge della Vibrazione. Anche TC2 è in una zona che in passato ha preceduto forti movimenti al ribasso.

Conclusione

I movimenti di mercato che abbiamo analizzato spaziano su di un intervallo temporale molto ampio, oltre 15 anni, per cui la precisione con la quale si può individuare il top del mercato è, per forza di cose, dell’ordine di diversi mesi (a titolo di esempio: se avessimo un’accuratezza del 5% nell’individuazione temporale del massimo staremmo parlando di circa 9 mesi di incertezza!!!).

Una cosa. però, è molto, ma molto probabile, che nel giro di qualche mese si verifichi un crash dei mercati finanziari. Tutti gli indicatori, infatti, che in passato hanno preceduto forti ribassi sono attivi e pronti a liberare la loro devastante potenza, quindi, la cautela non guasta  e attenzione a eventuali inversioni ribassiste.