Al tabacchi per sbrigare servizi finanziari di prossimità

Tabacchi

C’è chi lascia il settore della banca digitale e chi raddoppia. E’ il caso di Unicredit (MIL:UCG)  e Intesa Sanpaolo. Due colossi del credito bancario ma con strategie diverse. La prima, si è sbarazzata di Fineco, l’altra da pochi giorni ha acquisito nella propria famiglia Nexi. Una strategia ben delineata: dopo aver messo le mani sui servizi e infrastrutture per i pagamenti digitali, il passo successivo è quello di fornire servizi finanziari di prossimità.

Si pensa in grande

Ma pensate che sia finita qui? Neanche per sogno perché gli obiettivi per crescere e allargare il proprio bacino di utenza e soprattutto di servizi da mettere a disposizione della clientela cresce sempre più. Il prossimo passo è di fare una fusione con Sia, che realizza e gestisce infrastrutture e servizi tecnologici per istituzioni e banche centrali.

Sia si muove sottotraccia

In vista di un accordo con Intesa Sanpaolo, i vertici di Sia starebbero facendo le dovute valutazioni e da dopo le festività di inizio anno, banche d’affari e advisor dovrebbero presentare i report per valutare se la fusione è la strada giusta. Sulla carta l’operazione non è impossibile perché avverrà verticalmente ma dirimente è relativo ai pesi azionari e valutari.

Tabacchi maggiori servizi

Al tabacchi per sbrigare servizi finanziari di prossimità. Ciò sarà possibile grazie alla newco tra Intesa Sanpaolo, Banca 5, Sisal Group e SisalPay. Si tratta di poter fare prelievi e bonifici.

Questa novità riguarderà 20 milioni di clienti attraverso i 50mila tabacchi (non tutti attenzione) presenti sul territorio nazionale.

Start a gennaio 2020

Questa nuova società sarà così formata: 30% Banca 5 e 70% Sisal Group. La prima fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo e si occupa di instant banking. Da questa newco nascerà la prima proximity banking in Italia.

Intesa Sanpaolo e Nexi sistemano le carte

Sono mesi fondamentali per ufficializzare l’operazione nero su bianco entro l’estate 2020. Intesa Sanpaolo acquisisce il 9,9% del capitale dal consorzio  Mercury.