Una guida sugli affitti a 250 euro nelle città se il condominio è in “cohousing”.
Abitare nelle grandi città è molto costoso, per cui molti, specie tra i più giovani, si vedono costretti a lasciare le città. Anche per questo nelle soluzioni di condomini condivisi o “cohousing”, su cui da tempo stiamo facendo approfondimenti , si trovano tanto soluzione in vendita che in affitto.
E l’affitto è spesso a prezzo calmierato, così da consentire anche alle fasce più deboli di accedervi. Per avere idea di cosa la cosa significhi in concreto, abbiamo condotto un’indagine prendendo a campione alcune realtà ubicate nelle grandi città. Vediamo quindi di approfondire il perché e il per come sono possibili affitti a 250 euro nelle città se il condominio è in “cohousing”
Tra gli ultimi interventi italiani di “cohabitat”
Si chiama “Cohabitat”, uno tra gli ultimi interventi di edilizia destinata ai giovani che vivono a Milano. Il partenariato che ha consentito di consegnare le chiavi a neoinquilini e proprietari, ad autunno del 2019, si compone di due cooperative, parti di un Consorzio.
Il progetto, nel suo insieme, consta tanto di alloggi di proprietà, quanto di alloggi in affitto convenzionato. Ed è proprio su questi ultimi che ci si soffermerà. In prima battuta, va subito detto che il complesso, sorto a Lambrate, rientra nel regime di edilizia agevolata. La formula si è infatti originata da un patto tra il Comune di Milano e i soggetti attuatori del progetto.
Affitti a 250 euro nelle città se il condominio è in “cohousing”
Venendo subito alla questione portafogli, va subito detto che l’anzidetta partnership ha consentito prezzi calmierati. Per cui, a fronte dei “consueti” 800 euro per un bilocale nel milanese, qui l’affitto è di 500 euro circa. Ma non è tutto, infatti il team ha pensato anche agli studenti, solitamente interessati a dei meri posti letto. In questo caso, i costi potrebbero aggirarsi tra le 250 euro per una camera doppia fino ai 450 per una singola. Come si intuisce, sono tutte soluzioni abitative che consentono un considerevole risparmio, rispetto a quanto viene richiesto a Milano in regime di libero mercato.
Come si riducono all’osso spese e consumi
Una volta acquisita l’abitazione a prezzi concorrenziali, gli inquilini potranno giovarsi anche di altri benefici. Vale a dire: elevati standards di risparmio energetico, comfort e sicurezza a tutto campo. Le caratteristiche principali delle soluzioni proposte comprendono infatti: pannelli radianti a pavimento, ma anche impianti fotovoltaici. A seguire: impianti elettrici domotici con funzioni di base (gestione illuminazione e carichi) e possibilità di implementazione successiva con con pacchetti aggiuntivi.
Vari modi di fare “cohousing” tra inquilini in Italia
Estendendo il raggio della nostra ricerca, si scopre che anche altre regioni si stanno muovendo sulla stessa scia. In pieno centro a Firenze c’è una palazzina dove addirittura, in luogo dei canoni mensili, gli inquilini sono tenuti a dei rimborsi periodici, a copertura delle spese documentate.
Qui la soluzione abitativa low cost si rivolge infatti a persone a rischio di “povertà relativa”. E’ invece in provincia di Pesaro Urbino, giusto a venti minuti da Fano, una diversa soluzione all’interno di un agriturismo. Come si deduce, ogni territorio risponde diversamente all’esigenza diffusa di abitazioni a costi sostenibili. Una cosa è certa: il “cohousing” rappresenta una nuova soluzione abitativa d’interesse da Milano alla Calabria, isole incluse.