Ad inizio giugno le Borse non abbandonano la cautela e gli analisti continuano a guardarsi intorno

Piazza Affari

Ci si avvicina alla metà dell’anno e l’inizio del nuovo mese conferma la cautela e soprattutto l’incertezza che aleggia sui listini in questa fase. Infatti gli ultimi dati macro pubblicati hanno registrato il già previsto aumento dell’inflazione, aumento che, però, è stato anche peggio del previsto. Ad ogni modo gli operatori hanno deciso di non farsi sorprendere da una serie di elementi esogeni che potrebbero destabilizzare ogni eventuale entusiasmo.

Anche se, con un petrolio che viaggia verso i 120 dollari ed un mercato statunitense caratterizzato da una certa pesantezza, parlare di entusiasmi, anche solo teorici, appare per lo meno prematuro. Per quanto riguarda il petrolio, poi, è da sottolineare un ulteriore elemento di riflessione. Infatti l’OPEC potrebbe essere intenzionata a sospendere Mosca dagli accordi di produzione. Una decisione che, a differenza di quanto si possa pensare, parte dal presupposto che, tra guerre e sanzioni, la capacità della Russia di estrazione del greggio potrebbero essere decimate.

Ad inizio giugno le Borse non abbandonano la cautela e gli analisti continuano a guardarsi intorno

A questo, poi, si aggiunge anche un’inflazione che, in Italia, ad esempio, sfiora il 7% annuo. Anche per quest’ultimo motivo potrebbe essere un’estate caratterizzata da un’attenzione in più per le politiche economiche delle Banche centrali. Infatti, a cominciare dalla BCE, si vedranno, con ogni probabilità, una serie di provvedimenti sul fronte dei tassi di interesse. In tutto questo a Piazza Affari il finale ha visto un passivo dello 0,9%. Dunque, ad inizio giugno le Borse non abbandonano la cautela, tanto da registrare, in Europa, una chiusura generalmente negativa. Intanto, dall’altra parte dell’oceano, Wall Street vede ancora al centro dell’attenzione elementi contingenti.

Infatti sotto osservazione ci sono alcune considerazioni. In primis quelle del numero uno di JP Morgan, James Dimon, che parla di un uragano finanziario in arrivo. Alla base di queste analisi ci sarebbero una serie di fattori. Non ultimo anche la politica della Federal Reserve incentrata sull’aumento dei tassi di interesse. Un aumento che, paradossalmente, potrebbe rivelarsi più aspro del previsto proprio per via di dati macro generalmente non negativi che fornirebbero alla FED una sorta di alibi per agire in maniera decisa. Non solo, ma sempre secondo le previsioni dell’a.d, all’orizzonte non sarebbe da escludere un petrolio a 175 dollari al barile. Guardando le singole storie sulla piazza di scambio statunitense è degno di nota il Market Outperform dato da JMP Securities sul titolo Amazon.com Inc che, però, ha visto il target price ridotto a 3.450 dollari rispetto ai precedenti 3.600.

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