Acquisti online: quali dati in fattura per i titolari di partita Iva?

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Acquisti online: quali dati in fattura per i titolari di partita Iva?

In un’epoca come l’attuale in cui tutto viaggia in rete, dalle informazioni ai contatti umani e al lavoro a distanza, cosa non è possibile fare tramite Internet? Difficile dirlo e stabilirlo: dall’abbigliamento agli elettrodomestici, dal cellulare ai viaggi, tutto è in remoto. Durante il lockdown, poi, milioni di italiani lo hanno utilizzato per farsi recapitare a casa la spesa alimentare dal proprio supermercato. In questa sede però ci concentreremo solo sulle compere, per uso personale o lavorativo, fatte dai titolari di partita Iva. Ci chiediamo, con riferimento agli acquisti online quali dati in fattura per i titolari di partita Iva?

Come funzionano di norma gli acquisti in rete

Di norma quando si accede ad un portale per gli acquisti online, si sfogliano i cataloghi virtuali, si sceglie il prodotto e lo si inserisce nel carrello. Prima di effettuare il pagamento, in qualche caso viene richiesta la propria registrazione. Questo passaggio genererà un proprio spazio personale sul portale, accessibile anche in futuro, tramite indirizzo email e password. Tuttavia vi sono altri casi in cui la registrazione non è affatto obbligatoria. I dati rilasciati servono a una pluralità di funzioni: per l’eventuale emissione del documento contabile, ricevuta o fattura che sia. Ma anche per sapere a quale indirizzo far recapitare l’oggetto acquistato. Non ultimo, anche per future campagne marketing da parte del sito con cui interagiamo.

Nel caso di richiesta della fattura da parte dall’acquirente, si renderà necessario anche indicare il codice fiscale, la residenza fiscale o l’eventuale partita Iva.

I dati da comunicare a seconda delle casistiche

Ora, la persona fisica titolare di partita Iva potrà sceglier indifferentemente se comunicare codice fiscale o partita Iva per l’emissione della fattura? La risposta è negativa, nel senso che la comunicazione non sarà discrezionale, ma varierà a seconda del preciso fine per cui la compera è effettuata.

Spieghiamolo meglio: se gli acquisti sono inerenti alla sfera privata, sarà comunicato il codice fiscale. Esempio, il caso dell’acquisto di uno smartphone per il figlio.

Viceversa sarà comunicata la partita Iva in caso di acquisti attinenti l’attività esercitata. Si pensi al caso di uno smartphone acquistato per un dipendente e all’interno della sfera abituale dell’attività esercitata. In questo secondo caso, infatti, scaturiranno precisi adempimenti in relazione agli obblighi Iva, quali la registrazione e la conservazione della fattura.

Acquisti online, quali dati in fattura per i titolari di partita Iva?

Nell’eventualità di falsa dichiarazione da parte di chi acquista, nessun tipo di responsabilità ricadrà mai in capo al titolare dell’e-shop. Egli cioè non ha alcun obbligo di verifica. A livello fiscale, infatti, la possibile verifica sull’attinenza degli acquisti effettuati sarà espletata dall’Agenzia delle Entrate. La quale infatti appurerà se l’acquisto attiene alla sfera privata o a quella professionale o d’impresa.

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