Acquistare i ribassi del mercato azionario è una cosa da fare? Soprattutto, è una cosa da fare sempre? Il discorso è complesso; vediamo di districare la matassa.
Un vecchio detto di Borsa recita “buy low, sell high”, cioè “compra basso, vendi altro”. Chiaramente, esso fa riferimento al fatto che i corsi di un titolo azionario vadano acquistati quando sono bassi, o più bassi, e venduti quando sono alti, o più alti. A fronte di questa cosa, che è una verità universale più che un detto, e che sottintende al principio per cui si investe in Borsa, bisognerebbe sempre comprare un ribasso.
Ma abbiamo usato il condizionale, e non a caso. Cerchiamo di addentrarci ancora di più nell’argomento. Comprereste, a scatola chiusa, un titolo azionario crollato del 30? O del 40? O, ancora, del 50? Beh, che ci crediate o meno, un altro detto di Borsa dice che bisogna sempre comprare un titolo che sia crollato del 50%. Il razionale sottostante a questa cosa è che il valore del titolo è dimezzato, e che quindi costituisce un buon acquisto. Ovviamente, bisogna vedere le condizioni, perché è evidente che la cosa può essere vera per una vendita indiscriminata.
Magari, invece, lo è molto meno se si rincorrono voci di una probabile, immediata bancarotta.
Su Borsa Italiana c’è un esempio illuminante. Si tratta di Tiscali (MIL:TIS). Questo titolo, per chi non lo sapesse, è uno dei protagonisti della bolla finanziaria delle dot-com. Durante questa bolla, le quotazioni di Tiscali in borsa salirono in modo vertiginoso, e permisero alla società di effettuare numerose acquisizioni “contro carta”, offrendo cioè azioni della ditta per acquistare gli asset delle imprese acquisite. La strategia era quella di costituire un “provider paneuropeo”, in modo da diventare un’alternativa continentale alle ex aziende di comunicazioni. Nel 2004 il fondatore (Renato Soru) si apprestò all’ingresso in politica. Le azioni, nel frattempo, avevano dimezzato il loro valore rispetto all’ingresso in Borsa nel ’99, risentendo anche della crisi speculativa del settore. Bisogna sempre acquistare i ribassi del mercato azionario? A volte sì, altre volte no, è evidente.
Acquistare i ribassi del mercato azionario?
Perché Tiscali è un caso esemplare? E’ semplice! E’ l’esempio eclatante di una società esaltata dai media, il cui fondatore era considerato una specie di genio ed un mago (e non lo era), ed il prototipo dell’imprenditore dell’era digitale (e lo era, ma in negativo). Perché era una società chiaramente sopravvalutata, dichiaratamente sopravvalutata, cosa che molti sapevano, ma tutti hanno taciuto. Il risultato finale è che oggi il titolo vale -99,95% del prezzo del primo giorno di quotazione. Un fallimento totale.
Acquistare Tiscali, nel 2004, quando aveva perso il 50% dal giorno della quotazione, non sarebbe stato un affare.
E’ una lezione da tenere bene a mente. Non sempre bisogna acquistare i ribassi. Per farlo, bisogna sapere cosa sta succedendo sui mercati. Bisogna essere informati. Si devono conoscere le storie delle società e l’andamento dei settori. In definitiva, acquistare i ribassi del mercato azionario è un’eccellente strategia. Ma solo quando si abbiano le informazioni giuste o quando si conosca bene che cosa si compra, e se realmente è sottovalutato. Altrimenti, conviene aspettare che i corsi azionari abbiano ripreso a salire con costanza.