Il fondatore dell’Accademia, Orio Vergani, nasce a Milano alla fine del XIX secolo. Si trasferisce a Roma soggiornandovi a lungo. Scrittore e giornalista è redattore del Corriere della Sera dal 1926 alla morte, avvenuta a Milano nel 1960.
Per la testata milanese segue, come corrispondente sportivo, per ben venticinque anni, il Giro d’Italia e quello di Francia. Nel ‘26, l’anno in cui entra al Corriere, è uno dei cofondatori del premio letterario “Bagutta”. Un incontro fisso di uomini di cultura, amanti della buona tavola e della convivialità.
Nel 1953, a Milano, al Diana, un hotel tardo liberty in via Piave, Vergani da vita a quella che sarà l’Accademia Italiana della Cucina divenendone il primo Presidente. Insieme a lui troviamo personalità dell’economia come gli industriali Citterio e Visconti di Modrone, gli editori Mondadori e Bastoni, Ponti il presidente dell’Ente del Turismo di Milano ed esponenti dell’intellighenzia meneghina come i giornalisti Buzzati, Villani, lo scrittore Pagani, l’architetto Giò Ponti. E l’elenco non finisce qui. Il Villani chiude il dibattito sul nome da dare al club e prende così vita l’Accademia Italiana della Cucina.
E non l’Accademia della cucina italiana
Dal 2003 l’Accademia Italiana della Cucina è Istituzione Culturale della Repubblica Italiana. Unica associazione gastronomica riconosciuta dallo Stato ha tra i suoi obiettivi la tutela, la valorizzazione delle tradizioni della nostra cucina e la diffusione della conoscenza di queste sia in Italia che all’estero.
Gli strumenti sono lo studio della nostra storia, delle ricette diffuse lungo la penisola, la visita ai ristoranti per valutare piatti, servizio ed accoglienza.
L’Accademia è una presenza culturale in 40 paesi del mondo, con circa 8000 associati e ben 310 tra Delegazioni e Legazioni. La convivialità ne è l’anima. Al centro le attività conviviali, serate culturali a tema, organizzate da un accademico, il simposiarca, intorno ad una tavola imbandita alla quale siedono gli associati con i loro amici curiosi di cucina. Una volta all’anno, il terzo giovedì di ottobre, in tutto il mondo, si svolge la “cena ecumenica”. Tutte le Delegazioni si ritrovano a tavola per scoprire o riscoprire un prodotto diverso ogni anno: la frutta, il pesce, e così via. La cena ecumenica annuale fa sentire gli associati parte di un organismo con finalità comuni e condivise. Segni distintivi di appartenenza sono, per gli uomini, cravatta Regimental, papillon, pochette e, per le signore, foulard con fantasia floreale nei colori dell’Accademia: bianco, rosso e verde.
L’Accademia ha una sua attività editoriale costituita dalla rivista Civiltà della Tavola, raffinato mensile ricco di storia dell’enogastronomia, di cucine e di tradizioni e di notizie dalle Delegazioni di casa nostra e dall’estero; dalla guida Le buone tavole della tradizione per la scoperta di ristoranti di qualità, prodotti genuini e di eccellenza e dalla Biblioteca della cultura gastronomica, un viaggio alla scoperta delle regioni italiane tra tradizioni e ricette, storia ed aneddoti, usi e costumi. Ed un sito internet.
L’attuale Presidente
Attuale Presidente Paolo Petroni. Fiorentino doc, laurea in economia, giornalista con una passione
travolgente per la cucina regionale, quella toscana in particolare sulla quale ha scritto, da grande esperto, numerosi libri.
Il Decalogo dell’associazione al primo punto cita: Si è Accademico sempre, 24 ore su 24. Per un impegno etico, in cucina e nella vita.