Mettiamo da parte i cow boy di Elia Kazan ne “La valle dell’Eden” e le nevose montagne di Brokeback Mountain nel premiatissimo film di Ang Lee. Il nuovo film di Jane Campion “The Power of the Dog” è tratto dal romanzo di Thomas Savage, che dipinge sullo schermo il lato oscuro di una famiglia di ricchi allevatori. Mascolinità, nostalgia e tradimento si intrecciano in un western estivo, inaspettato e inebriante.
Un cast di pesi massimi e di pesi piuma
Jane Campion ha incontrato la stampa nella Sala Perla del Palazzo del Casinò mentre fuori nel sole il Lido con la 78° Mostra d’Arte cinematografica prepara la parata di star per il red carpet. Dove hanno sfilato i protagonisti scelti da un altro regista premio Oscar, Paolo Sorrentino. Sono tutti molto espressivi i protagonisti di questa storia ricchissima di primi piani, che impegna pesi massimi del cinema come Benedict Cumberbatch, Jesse Plemons, Kirsten Dunst. È già culto anche il ‘peso piuma’, il giovane anoressico Peter. La parte è andata all’iconico Kodi Smit-McPhee, con le sue camicie inamidate e lo sguardo fintamente placido.
Le vette del Montana senza il Montana
“Non avevo mai lavorato con protagonisti maschili ed è stato davvero emozionante”, ha dichiarato Jane Campion che, dopo Bright Star e una recente serie tv “Top of the lake – il mistero del lago”, torna sul grande schermo con quest’opera magnifica. La storia inizia in una villa del Montana nel 1925. Tutto il film, però, è girato in una valle della Nuova Zelanda ed è stato esilarante ascoltare Jane Campion e i produttori raccontare la scelta di questa location.
Un paesaggio di incredibile bellezza
A Venezia78 la lezione di Jane Campion su omofobia, maschilismo e frustrazione. “Abbiamo scattato delle foto nel vero Montana e poi in Nuova Zelanda nella regione di Otago, presso Dunedin, in maori Ōtepoti. Dopo abbiamo mostrato le immagini a un bel po’ di gente. Molti hanno riconosciuto subito gli scorci del Montana nelle foto scattate in Oceania e non in USA. “Il vero Montana di oggi non è quello del 1925, ha spiegato Jane Campion. Ma gli scorci in questo film fanno venir voglia di andarci, in entrambi i luoghi. La Nuova Zelanda diventa cult come Great Falls.
A Venezia78 la lezione di Jane Campion su omofobia, maschilismo e frustrazione
La storia si svolge in un ranch gestito da due fratelli, figli di ricchi allevatori che si sono ritirati in città. Dopo gli studi, George ha assunto il ruolo di amministratore metodico e rispettabile. Mentre Phil ha messo da parte la letteratura per diventare un cow boy bipolare. Di giorno irascibile e intollerante e di notte avido lettore, musicista virtuoso, abile artigiano. Rude e puzzolente quanto basta per risultare sensuale al massimo livello.
Il lato oscuro del cow boy Phil
Il cow boy Phil dal lato oscuro si ritrova in casa due ‘intrusi’. La fresca sposa del fratello, una vedova della piccola borghesia locale che gestiva un’osteria di fianco a un saloon, e il figlio di lei, studente di medicina anoressico, dai tratti delicati, che nel corso della storia si rivela molto meno fragile di sua madre. È un film pieno di inquietudini e di sorprese, come sempre nei film della Campion. Che indugia su paesaggi, oggetti, cavalli e bovini prima di sferzare la frustata che cambia tutto.
Il maschilismo tossico e le emozioni segrete diventano musica
La regista premio Oscar 1994 con “Lezioni di Piano” ha amplificato il ruolo di Rose. Kirsten Dust alle prese con maschilismo alcolismo e frustrazione è senz’altro magnifica. Ma anche con il desiderio di vendetta del cognato. “Il mio è un personaggio molto complesso” confessa Cumberbatch “è il cattivo della storia ma anche una figura poetica complessa, pieno di desideri che rimangono nascosti”. In comune con l’odiata cognata avrebbe la musica, ma i due personaggi non condividono questa emozione. Lo fanno invece la regista Jane Campion e il compositore della colonna sonora Jonny Greenwood, chitarrista solista dei Radiohead. Jane Campion, rispondendo a una domanda fatta dalla nostra testata ProiezionidiBorsa ha definito Greenwood “un genio, capace di trasformare in musica i momenti più emozionanti della nostra vita”.