L’INPS, in una nuova circolare, ha introdotto dei chiarimenti in merito al lavoro domestico. In particolare, ha fornito importanti indicazioni su quali sono i contributi INPS 2021 per il lavoro domestico. Le variazioni che incidono in materia sono quelle relative all’indice dei prezzi al consumo, come comunicate dall’ISTAT. Sicché, per il 2021, considerata la variazione percentuale negativa, si confermano le fasce retributive del 2020. Su di esse, vengono calcolati i contributi dovuti ai lavoratori domestici. La contribuzione, tuttavia, risulta comunque più elevata per effetto degli aumenti di retribuzione previsti dal nuovo contratto collettivo nazionale. Quest’ultimo è stato recentemente rinnovato, con l’abolizione delle categorie, colf, badanti, babysitter, inglobate nell’unica categoria degli assistenti familiari. Ebbene, fornite le indicazioni di base, vediamo a quali contributi INPS hanno diritto i lavoratori domestici per il 2021.
Meccanismo di calcolo dei contributi
Per capire quanto bisogna pagare a titolo di contribuzione, è necessario preventivamente capire qual è il meccanismo di calcolo. Anzitutto, a differenza di altri dipendenti, i contributi di colf e badanti si calcolano sulla paga oraria, non mensile. Pertanto, il calcolo avviene applicando un’aliquota sulla fascia in cui rientra la retribuzione oraria. Dopo, si moltiplicheranno i contributi per il numero delle ore di lavoro prestate. La paga oraria, più specificamente, è composta da: 1) retribuzione oraria concordata; 2) valore convenzionale di vitto e alloggio, se dovuto; 3) tredicesima mensilità, frazionata ad ore.
A quali contributi INPS hanno diritto i lavoratori domestici per il 2021
Per individuare la paga oraria effettiva, da utilizzare come base per il calcolo, bisogna sommare i seguenti termini. Essi sono: la paga oraria contrattuale, il rateo orario di tredicesima, l’importo orario di vitto e alloggio, se dovuto. Dalla paga oraria si ricava il contributo orario utilizzando le tabelle INPS pubblicate annualmente. Esse contengono le diverse fasce di retribuzione oraria effettiva, a ciascuna delle quali è collegato il contributo corrispondente. Dunque, per ottenere il contributo orario da pagare, è sufficiente verificare in quale fascia è ricompresa la paga oraria. Infine, il calcolo dei contributi dovuti trimestralmente si ottiene, moltiplicando la contribuzione oraria per il numero delle ore retribuite. In più, sul sito dell’INPS è prevista una specifica applicazione guidata, utilizzabile da chi ha difficoltà nell’effettuazione di questo calcolo.
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