Ieri al Borsa di Milano ha chiuso con un rialzo del 2% in scia al buon andamento del resto dei listini. Gli operatori sono tornati a comprare quando è arrivata la notizia che le truppe russe stavano abbandonando il confine con l’Ucraina. L’affievolirsi dei venti di guerra ha portato una pioggia di acquisti sui listini e a Piazza Affari è tornata la febbre da risiko bancario. Con un possibile intrigante scenario.
Ieri l’indice Ftse Mib ha chiuso a 26.967 punti. Grazie al balzo i prezzi hanno richiuso il gap che avevano aperto nella seduta di lunedì. Il grafico dei prezzi del Ftse Mib mostra un particolare interessante che potrebbe essere utile nelle prossime sedute. Unendo i minimi delle sedute del 1° ottobre, del 30 novembre e del 24 gennaio si ottiene una linea di tendenza. Questa sostiene i prezzi da un quadrimestre. Il minimo della seduta di lunedì ha praticamente coinciso col valore della linea di tendenza. In pratica i prezzi il 14 febbraio si sono appoggiati su questa trendline e sono rimbalzati. Nelle prossime sedute, in caso di ribasso, questo supporto dinamico potrebbe diventare determinante per i prezzi.
A Piazza Affari torna la febbre del risiko e BPER Banca e Banco BPM sono protagoniste di questo intrigante scenario
Ieri il Ftse Mib ha chiuso appena sotto i 27.000 punti. Il superamento di questo livello spingerà l’indice maggiore di Piazza Affari al primo target in area 27.200 punti. Se i prezzi riusciranno a superare anche questa soglia potranno spingersi fino in area 27.500 punti. Al ribasso, una discesa del Ftse Mib sotto i 26.900 punti riporterebbe i prezzi a 26.700 punti e poi a 26.500 punti.
Ieri nel paniere delle azioni a larga capitalizzazione solamente 2 titoli hanno chiuso in territorio negativo. BPER Banca ha spiccato il volo tra le blue chip. L’azione ha chiuso con un guadagno del 9,1% che fa da contraltare al rialzo di quasi il 10% di Banco BPM lo scorso venerdì. La conclusione dell’accordo che ha permesso alla banca emiliana di acquisire Carige ha spinto gli operatori a comprare l’azione a piene mani. BPER grazie a questa operazione ha dato vita al quarto gruppo bancario italiano.
In realtà gli operatori hanno comprato BPER anche sulla scommessa che insieme a BPM saranno protagoniste di prossime operazioni di acquisizione. A Piazza Affari torna la febbre del risiko e fino adesso il mercato aveva scommesso sulla possibile fusione tra BPM e BPER. Questo accordo avrebbe dato vita al terzo gruppo bancario italiano dopo quello di Intesa Sanpaolo e di Unicredit.
Le voci di interessamento di Unicredit per BPM hanno sconvolto questo scenario. In caso Unicredit, ma anche un altro gruppo bancario, decida di acquisire Banco BPM, la fusione BPER e BPM non sarebbe più possibile. Allora BPER, dopo BPM, potrebbe essere la successiva preda. Il mercato contempla anche questa ipotesi e i forti acquisti sul titolo di ieri, ma anche di venerdì, lo suggeriscono.
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