Chi ha investito i propri risparmi nei titoli di Stato per i prossimi 475 giorni può dormire sonni tranquilli. Fino alla fine di marzo del 2022 i suoi soldi sono al sicuro. Ma dopo potrebbe non essere più così. Lo stesso ragionamento vale anche per chi non ha titoli di Stato, ma preferisce lasciare il proprio denaro in banca. Nella illusoria convinzione che sia il luogo più sicuro. Ma cosa può accadere a marzo 2022 da dovere preoccupare tutti i risparmiatori italiani?
Il paracadute del PEPP è a scadenza
Ieri, il Presidente della BCE nella consueta conferenza stampa mensile dopo la riunione del board, ha detto chiaramente una cosa. Nel marzo del 2022 il PEPP vedrà la sua conclusione. Il PEPP è il Pandemic Emergency Purchase Programme, ovvero il programma di acquisto delle obbligazioni governative emesse dai singoli Stati dell’UE.
Molti Paesi europei per far fronte alla emergenza economica della pandemia, hanno emesso obbligazioni per finanziarsi sul mercato. Il programma di acquisto della BCE fornisce un paracadute ai titoli venduti sul mercato. Questo al fine di evitare un collasso economico simile a quello che si verificò tra fine 2011 e la prima metà del 2012.
A partire da oggi abbiamo 475 giorni per mettere in salvo i nostri risparmi
Giovedì la BCE ha prolungato questo programma straordinario fino al marzo del 2022. Quindi per altri 15 mesi sul mercato obbligazionario europee rimarrà aperto il paracadute del PEPP. Ma dopo cosa accadrà?
Lo spread dell’Italia, il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato decennali e quelli tedeschi oggi è sui minimi degli ultimi anni. Attualmente il suo valore è attorno a 115 punti grazie al PEPP. Ma cosa accadrà alle obbligazioni governative italiane quando questo sarà terminato?
Il timore è più che reale. A marzo del 2022 il debito dell’Italia sarà presumibilmente al 160% sul PIL e il deficit sarà attorno al 10%. Forse qualcosa meno se il 2021 vedrà una crescita straordinaria della nostra economia. Ipotesi però smentita dal Presidente della BCE nella stessa conferenza stampa.
Passata la pandemia tutti i nodi del debito verranno al pettine
Inoltre, è molto probabile che sarà stato reintrodotto il patto di Stabilità, che ci obbligava ad avere un rapporto deficit/PIL sotto il 3%. Il problema che si porrà dal 1 aprile del 2022 è cosa accadrà al nostro debito. Senza il paracadute della BCE, ci sarà ancora qualcuno disposto ad acquistare i nostri titoli, considerato un debito al limite della sostenibilità?
La Commissione Europea ci chiederà misure per rientrare dal debito? Come potremmo ridurre l’enorme indebitamento che stiamo accumulando? Anche se la BCE ci ha dato ancora 15 mesi di protezione, forse sarà il caso di iniziare a pensare fin da adesso alle possibili soluzioni. Ed ecco come a partire da oggi abbiamo 475 giorni per mettere in salvo i nostri risparmi.
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