Insieme agli Esperti di Proiezionidiborsa capiremo e a chi spetta la pensione di invalidità civile INPS. E soprattutto faremo un po’ di chiarezza sulla differenza fra assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità. In questo campo regna molta confusione perché spesso si utilizza la stessa espressione per riferirsi a due misure assistenziali molto diverse. L’assegno di invalidità corrisponde ad una prestazione economica che l’INPS garantisce in presenza di una menomazione psichica o fisica. Per ottenere il riconoscimento dell’assegno ordinario è necessario che l’infermità causi una riduzione delle abilità quotidiane e lavorative. Hanno diritto all’assegno di invalidità i contribuenti con una capacità lavorativa inferiore a meno di un terzo.
L’assegno di invalidità non è dunque un trattamento previdenziale, tanto è vero che chi lo percepisce può continuare a lavorare. Quando dunque ci chiediamo a chi spetta la pensione di invalidità civile INPS in realtà ci riferiamo alla pensione di inabilità. Per beneficiare del trattamento pensionistico occorre ottenere dalla Commissione sanitaria dell’Ente previdenziale il riconoscimento di una totale inabilità lavorativa. A tal proposito, consigliamo anzitutto di leggere l’articolo “Chi sono gli inabili al lavoro che possono chiedere la pensione INPS?”
A chi spetta la pensione di invalidità civile INPS?
La pensione di inabilità spetta unicamente ai soggetti cui l’INPS riconosce un’invalidità pari al 100%. Inoltre è necessario che la condizione di inabilità sia non solo totale, ma anche permanente e che quindi individui un’infermità irreversibile. In altri termini, riceve il rateo pensionistico chi ha perso completamente e per sempre la capacità di svolgere qualunque lavoro.
A questa condizione deve associarsi un requisito contributivo minimo per assicurasi il diritto al trattamento pensionistico. Può difatti inviare richiesta di pensione di inabilità il soggetto che possiede un montante di contribuzione di almeno 5 anni. Di questi 5 anni di anzianità contributiva almeno 3 devono risalire al quinquennio immediatamente precedente l’invio della domanda di pensionamento.