A chi spetta il bonus scuola

scuola

Stavolta si tratta di un bonus che spetta al personale amministrativo della scuola, comprensivo di docenti e dirigenti. A chi spetta esattamente il bonus scuola? Lo troviamo disciplinato dal Decreto Cura Italia ed è una delle tante misure di sostegno al reddito previste a seguito dell’emergenza sanitaria. Il contributo è destinato a tutti i lavoratori del comparto scuola.

L’elenco comprende professori, presidi, personale tecnico dei laboratori. Comprende anche il personale tecnico ausiliario cosiddetto ATA. Sono ammessi al beneficio anche i Direttori dei servizi generali ed amministrativi cosiddetti DSGA che nella gerarchi della scuola vengono subito dopo il Preside. C’è un motivo semplice per cui il Governo ha deciso di elergire un contributo economico a chi gode di uno stipendio fisso. Il bonus infatti è destinato al personale che ha lavorato in presenza negli uffici a marzo. Era il periodo peggiore per la pandemia e quindi più rischioso. Questo piccolo contributo vuole essere un ristoro per il rischio sopportato.

A chi spetta il bonus scuola

Sono quindi esclusi dal bonus i lavoratori appartenenti alle categorie elencate, ma in quel periodo erano in smart working o in ferie o in malattia.

Il bonus verrà accreditato a partire dal corrente mese di febbraio. Non tutti i lavoratori aventi diritto lo riceveranno contemporaneamente. Lo riceveranno prima i dipendenti delle scuole che si siano mosse per prime. Infatti il Ministero MIUR aveva chiesto alle scuole di comunicare una serie di dati per calcolare quanti dipendenti potessero averne diritto. Gli istituti scolastici non sono stati molto solerti. Ecco che il Ministero ha fissato una scadenza al 12 febbraio prossimo. Le scuole che non comunicheranno i dati richiesti entro quella data potranno ugualmente ricevere il contributo. Lo riceveranno però per ultime.

I dipendenti delle scuole potrebbero quindi interessarsi presso i rispettivi uffici del personale o l’ufficio di presidenza. Sollecitare la propria scuola ad inviare i dati al Ministero serve ad avere il contributo appena verrà concretamente erogato.

I dipendenti faranno bene a controllare che l’accredito in busta paga sia quello dovuto. Ecco il criterio di calcolo. Si deve calcolare il rapporto tra giorni lavorabili e giorni lavorati in presenza nel mese di marzo. I lavoratori impiegati da contratto per 6 giorni a settimana riceveranno più di chi abbia un contratto da 5 giorni a settimana.