Dopo che a giugno avevamo assistito a un tentativo di ripartenza al rialzo delle quotazioni, nelle settimane successive lo scenario è cambiato. Tanto che a breve la verifica di supporti importanti chiarirà il futuro delle azioni ICF Group.
Prima di occuparci della parte relativa all’analisi grafica diamo uno sguardo alla semestrale del titolo e alla sua valutazione.
I primi sei mesi del 2021 sono stati molto buoni per ICF. L’azienda, infatti, ha riportato un forte risultato del primo semestre con un miglioramento degli utili, dei ricavi e dei margini di profitto.
Ricavi: 37.6 milioni di euro (in aumento del 31% rispetto al primo semestre 2020).
Utile netto: 6.20 milioni di euro (in aumento di €6.06m rispetto al primo semestre 2020).
Margine di profitto: 17% (in aumento rispetto allo 0,5% del primo semestre 2020). L’aumento del margine è stato guidato da un aumento dei ricavi.
Dal punto di vista della valutazione il titolo presenta prospettive molto interessanti. Confrontando il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, ICF risulta essere sottovalutato di oltre il 50%. Se, invece, si guarda ai multipli degli utili le quotazioni potrebbero quasi triplicare il loro valore per allinearsi alla media del mercato. Per il Price to Book ratio il titolo potrebbe addirittura quadruplicare il suo valore.
A breve la verifica di supporti importanti chiarirà il futuro delle azioni ICF Group: le indicazioni dell’analisi grafica
ICF Group (MILICF) ha chiuso la seduta del 12 ottobre a 6,48 euro in rialzo dell’1,25% rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
La proiezione in corso è ribassista e al momento non presenta ostacoli lungo il percorso che porta al I obiettivo di prezzo in area 6,12 euro. Al raggiungimento di questo obiettivo si capiranno molte cose. La tenuta del supporto, infatti, favorirebbe la ripartenza al rialzo con obiettivo più vicino in area 7,12 euro. Cosa accadrà in prossimità di questo livello, poi, determinerà il futuro di ICF Group. Già per ben due volte in passato, infatti, questo livello ha frenato l’ulteriore ascesa delle quotazioni.
Una chiusura settimanale inferiore a 6,12 euro, invece, aprirebbe le porte al raggiungimento degli obiettivi successivi indicati in figura.