Dati macroeconomici USA debolucci e pro-Trump

dati macroeconomici

Pare che Donald Trump non possa fare a meno di essere impegnato in una qualche battaglia quotidiana: ora è in corso quella con la FED sulla lettura dei dati macroeconomici USA.

Dopo i dazi con la Cina e il Muro col Messico ora l’oggetto del contendere è la politica economica della FED che la Casa Bianca vorrebbe da subito più espansiva.

Meglio questo tipo di battaglie di quelle a suon di bombe dei suoi predecessori.

Certamente un Presidente più rilassato e rispettoso dei ruoli però farebbe certamente bene al ciclo economico americano.

I dati macroeconomici USA confermano che l’economia  più che sostenuta, in questa fase in cui compare qualche timido segnale di debolezza, va osservata…

Vediamo i dati odierni.

Tabella dati macroeconomici USA di giornata

    Redbook (Mensile) 0,7%   0,1%
    Redbook (Annuale) 5,0%   4,8%
    Tasso di utilizzo delle capacità produttive (Mar) 78,8% 79,1% 79,0%
    Produzione industriale (Mensile) (Mar) -0,1% 0,2% 0,1%
    Produzione industriale (Annuale) 2,8%   3,6%
    Produzione manifatturiera (Mensile) (Mar) 0,0% 0,1% -0,3%

 

E’ pure vero che qualche dato ogni tanto, come oggi, esce sotto le attese… ma  è anche vero che si tratta di decimali e che complessivamente esce un quadro ancora
di crescita.

Per esempio la produzione manifatturiera è sì uscita sotto il consensus: 0.0% versus 0.1% ma meglio del mese scorso in cui fece -0.3%.

Difficile sostenere la teoria della crisi del ciclo economico con dati così…

In questo contesto come abbiamo già visto Trump dovrebbe lasciare fare alla FED il proprio lavoro che da anni dà risultati grandiosi.

Il Dow Jones l’S&P500 e il Nasdaq gradiscono

Gli stessi mercati azionari americani mostrano di gradire questo stato diciamo di sospensione tra l’economia che frena ma non troppo e la FED che è pronta ad intervenire ma non lo ritiene ancora il momento giusto.

Alla faccia di alcuni dati macroeconomici USA meno brillanti che qualche mese fa le borse americane sono ormai attaccate ai massimi storici (il Nasdaq lo ha già ritoccato).

E l’effetto di trascinamento sulle borse anche del resto del mondo è evidente.

Pronti a raccogliere?