Petrolio, tocca i nuovi massimi 2019

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Il petrolio ha recentemente visto nuovi massimi ma a quanto pare la sua corsa non è ancora finita.

Petrolio: i nuovi massimi

Attualmente il Brent sta volando sempre più vicino ai 70 dollari. La quotazione alle 12.25 (ora italiana) arrivava, infatti a 69,36 dollari con un rialzo dello 0,5%. Parallelamente il suo collega statunitense è riuscito a strappare un +0,75% toccando quota 62 dollari. Ma cosa ha spinto la corsa? Come sempre accade in questi casi, a favorire il rally è stato un mix di fattori. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato l’aumento dei timori sull’offerta, arrivati dopo la dichiarazione di alcuni rappresentanti Usa.

I venti a favore del petrolio

Stando ad alcune indiscrezioni, infatti, Washington potrebbe essere intenzionata ad imporre nuove sanzioni all’Iran. In contemporanea, inoltre, dal Venezuela, sono arrivati alcuni stop sulle forniture. Un blocco dettato da problemi tecnici di approvvigionamento ad un hub. Da tempo la nazione sudamericana deve fare i conti con una situazione difficile non solo in ambito sociale ed economico ma soprattutto strutturale. Gli impianti di raffinazione, infatti, sono spesso obsoleti. Il che espone l’intera filiera ad una serie di possibili rischi e di imprevisti.

Il forte aiuto dell’Opec

A dare il contributo finale è stata anche l’Opec. Le sue forniture avrebbero registrato, a marzo, i minimi in oltre 4 anni. Nonostante le continue pressioni esercitate via Twitter dal presidente statunitense Donald Trump. L’inquilino della Casa Bianca, infatti, ha spesso tuonato, ultimamente, affinché i sauditi e tutti i membri del Cartello si adoperassero per un aumento della produzione. A suo dire, infatti, un greggio low cost avrebbe favorito l’espansione economica e la ripresa del Pil.

Saudi Aramco

Intanto, sempre in ambito petrolifero, scoppia il caso Saudi Aramco. utili da record ma anche una dipendenza troppo forte dal petrolio e dalla casa regnante saudita. Nel primo caso si parla di 111,1 miliardi di dollari, un risultato che doppia Apple (regina incontrastata, finora) e che straccia tutti i concorrenti a livello mondiale. Sbalorditivo anche il giro d’affari di 355,9 miliardi di dollari e un risultato operativo lordo (Ebitda) di 224 miliardi. Il tutto senza considerare a fine 2018, i 48,8 miliardi di cassa e i soli 27 miliardi di debiti. La pubblicazione dei risultati si è resa obbligatoria in vista della collocazione sul mercato di alcuni bond della società saudita per alcuni progetti di acquisto. Ancora lontana, quindi, la quotazione in Borsa del 5% di Aramco.