FED: cosa dovrà dire per piacere ai mercati?

ProiezionidiBorsa

Oggi è atteso l’importante meeting della FED..

Dopo il brillante avvio delle contrattazioni di ieri, man mano sono passate le ore le borse hanno iniziato ad accusare il nervosismo tipico delle ore che precedono il meeting.

Per la verità da un punto di vista statistico e comportamentale un abbrivio al meeting coi prezzi in frenata è quello preferibile.

L’arrivo in accelerazione rialzista alla decisione della FED ha spesso poi fatto scattare il “sell on the news”, tipica introduzione di fasi di mercato incerte e poco direzionali.

Powell non è tipo da giostre

Dopo avere approcciato il 2019 con il chiaro intento di procedere ad almeno due rialzi dei tassi di interesse il Presidente della FED Powell ha rapidamente invertito o almeno cambiato la rotta.

Oltre alle pressanti spinte della Casa Bianca, Powell si è visto scivolare di mano le basi solide che le borse americane avevano costruito negli ultimi anni.

E questo proprio grazie alla politica espansiva della FED.

In America l’andamento dei mercati condiziona fortemente il ciclo economico.

Per tale motivo evidentemente Powell ha deciso che non fosse il caso di insistere ed ha cancellato l’idea di un 2019 all’insegna dei rialzi dei tassi.

Ora in una fase di dati buoni ma un filo meno brillanti che nei mesi scorsi ci appare alquanto improbabile che Powell riavvii la giostra del rialzo dei tassi.

I mercati attendono una FED passiva

Le attese sono pertanto per una FED passiva che non tocchi i tassi di interesse e non annunci manovre restrittive almeno per tutto il 2019.

Questo approccio garantirebbe alle borse liquidità stabile nel corso dell’anno e a tendere sarà premiata dalle borse con la prosecuzione di un movimento rialzista graduale e non impulsivo.

Borse gasate soltanto nel caso si vada verso tagli dei tassi di interesse

Per vedere invece una “gasatura” immediata delle borse e dei mercati sarebbe necessario che Powell annunciasse l’intenzione di tagliare i tassi nei prossimi mesi.

Ipotesi al momento improbabile in quanto i dati macroeconomici non rivelano al momento criticità significative ed, a logica, la FED si terrà questa mossa per il momento in cui si cominciassero ad avvertire degli scricchiolii.