Tassi di interesse: è il momento per comprare casa?

ProiezionidiBorsa

La nuova massa monetaria promessa dalla BCE, coi tassi di interesse fermi a zero, consentirà alle banche di prendere fiato.
Probabilmente dalle parole di Draghi questa volta la BCE agirà genericamente sul fronte dei bond, non limitandosi dunque ai soli titoli di stato.
Se così sarà, ovvero se la BCE aiuterà le banche a pulirsi anche sul fronte degli asset tossici, ebbene, allora potremo assistere a una vera ripresa del credito con un probabile quanto necessario abbattimento dei tassi di interesse anche per la clientela.

Tassi di interesse fermi a zero: opportunità per le aziende ed i privati

Un sistema bancario più rilassato dunque, meno stressato dalle proprie impellenti e continue scadenze su titoli illiquidi avrà grandi chances di ribaltare questo posizione di forza ritrovata sull’economia reale.

Anche questo potrebbe contribuire a fare ripartire il ciclo economico UE.

Sul fronte delle aziende vi sono pochi dubbi che ciò, fermo il verificarsi delle condizioni di cui sopra, possa realizzarsi.

Sul fonte dei privati invece la situazione è molto diversa.

Banche risanate: uguale a tassi di interesse per la clientela migliori

La vera questione è: una situazione del credito che si riavvicini alla normalità perduta dopo la crisi sub-prime potrà favorire la ripresa del settore immobiliare?

Sicuramente un accesso al credito normalizzato, vale a dire che, pur senza tornare “lasco” come fu nel pre-crisi sub-prime, riprenda una certa fluidità ed accessibilità potrà favorire un ritorno della voglia di acquistare casa.

Banche meno sotto pressione

Le banche potranno, stando meno sotto pressione, applicare alla clientela quei tassi di interesse sui mutui vicini allo zero a loro richiesti dalla BCE.
BCE che anzi potrebbe anche arrivare al tasso negativo ovvero a pagare affinché le banche prendano denaro a prestito!

Immobiliare domestico di nuovo appetibile?

L’immobiliare domestico ovvero la prima e la seconda casa conosceranno dunque un nuovo boom, dopo anni di crisi?

La risposta non è così scontata. Certamente le difficoltà di accesso al credito hanno molto inciso sul rallentamento prolungato del settore immobiliare.
Ma la vera questione è che le amministrazioni locali, dimentiche di piani regolatori e di logiche urbanistiche, nei primi 10 anni del millennio hanno consentito, per incassare le proprie spettanze, una edificazione selvaggia mai vista prima.

Immobili sfitti e disabitati

Una edificazione che ora fa sì che in molte zone d’Italia, anche piccoli comuni, ci siano in dotazione centinaia di immobili sfitti e disabitati.
Fenomeno che diventa ancora più numericamente rilevante nelle città.

Meglio le seconde case o comunque una approfondita analisi del territorio

Questa situazione produce da anni un effetto di eccesso di offerta che difficilmente potrà essere scalfito dalle migliori condizioni sui tassi di interesse che abbiamo prefigurato.
Ove il mercato immobiliare è saturo potrebbe esservi un maggiore interesse soltanto per gli immobili di pregio come oggetti di interesse di chi vuole migliorare la propria condizione abitativa.
Ben difficilmente assisteremo ad una generica impennata dell’interesse e pertanto dei prezzi dell’immobiliare nelle città e nei paesi dove giacciono centinaia se non migliaia di immobili sfitti.

Le località turistiche

Diversa invece  la situazione delle località turistiche, specie quelle in cui le amministrazioni hanno tenuto duro non cedendo alla tentazione dell’edificazione selvaggia.
In questa aree certamente un maggiore accesso al credito potrà offrire l’opportunità di acquisti ancora interessanti ed a condizioni finalmente competitive.
Qui sì che sarà necessario cogliere le opportunità di acquisto prima che i prezzi possano riprendere a salire, specialmente se si pensa anche di farne un utilizzo personale/famigliare.

 

Altri articoli di Gianluca Braguzzi