Si avvicinano le elezioni di maggio in Europa: cosa potrebbe accadere? Quali scenari potrebbero aprirsi?
La cristallizzazione dell’Unione Europea su rigide posizioni filo tedesche ha finito, beffa delle beffe, per ritorcersi contro anche alla stessa economia delle Germania.
Il sogno tedesco di dominare economicamente e non solo l’Europa si sta infrangendo sulla stessa miopia che lo ha generato.
L’idea di sostituire le quote di mercato eventualmente perse nei mercati dei partners storici, indeboliti ad hoc per renderli sottomessi, con crescenti quote di mercato dei paesi emergenti non sta più funzionando.
La produzione industriale della Germania così come un po’ tutti i suoi indicatori macroeconomici stanno segnando il passo:
Evidentemente qualcosa non ha funzionato come previsto.
Le elezioni di maggio rischiamo di passare alla storia per un cambiamento radicale all’interno del Parlamento europeo.
Elezioni di maggio: i sondaggi rispecchiano il malcontento popolare ma…
I sondaggi sull’esito delle prossime elezioni di maggio rispecchiano il malcontento popolare e la crescita di molti partiti cosiddetti anti-europeisti.
Dalle proiezioni, quanto affidabili si vedrà, pare comunque che socialisti e popolari potranno continuare a governare specialmente se Macron ed il suo gruppo di liberali otterranno quei 20 seggi necessari per formare una maggioranza.
E’ infatti alquanto improbabile che, in caso di necessità, il leader francese faccia mancare il suo appoggio ad un simile governo di continuità politica.
Qualcosa cambierà comunque
A prescindere dall’esito del voto con le elezioni di maggio qualcosa dovrebbe comunque cambiare.
A Bruxelles si sono resi conto che questa politica restrittiva e di austerity sta facendo montare il malcontento popolare.
Pur senza gli eccessi dei gilet gialli francesi anche in altre nazioni, come l’Italia, sarà proprio il voto a segnalare e confermare questa inquietudine della popolazione.
Se vi sarà ancora una continuità nella maggioranza di governo sarà soltanto perché in Germania piuttosto che in Olanda gli effetti del rallentamento economico sono ancora nella fase iniziale e quindi non hanno turbato più di tanto le popolazioni locali.
Ciò non toglie che il parlamento e la Commissione UE dovranno prendere atto dei livelli occupazionali disastrosi che la politica fin qui adottata ha portato.
Pensare a una politica fortemente espansiva, in caso di continuità di maggioranza politica, risulta comunque improbabile.
Qualche maggiore “apertura elastica” in sede dei vari bilanci nazionali è molto probabile che venga concessa.
Opere pubbliche come terreno di incontro post elezioni di maggio
Se dovessimo fare un’ipotesi, possiamo immaginare che più che sul fronte fiscale il nuovo Parlamento consentirà una estensione degli investimenti pubblici in opere pubbliche ed infrastrutture.
Già questo sarebbe ossigeno per l’economia di molte nazioni, Italia intesta. Non dimenticando che siamo all’interno dei confini della sicurezza delle persone e quindi questi atti sarebbero dovuti da tempo…
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