Il 25 luglio del 2018 Sergio Marchionne, che aveva legato il suo nome alla forte espansione di Ferrari e FCA, veniva stroncato da un male incurabile che aveva tenuto nascosto a tutti.
Paure per la successione
Un addio che ha portato con sé numerose conseguenze anche per l’impero che guidava ormai da diversi anni. Infatti è stato proprio grazie a Marchionne che, piaccia o no, la Fiat è uscita dal guscio per entrare nel mercato mondiale. Un terreno forse troppo competitivo, ma senza il quale Fiat Chrysler e Ferrari erano destinate a perire. Immediati i timori che il passaggio del testimone creasse non pochi problemi, soprattutto perché, come detto, siè trattato di un passaggio inaspettato. Eppure, almeno per Ferrari, il 2018 ha permesso al Cavallino di chiudere i propri conti in maniera a dir poco ottimale.
I numeri di Ferrari
L’utile netto si è attestato a 787 milioni di euro, (+46% sul 2017). Buone notizie anche per l’utile netto adjusted (+20%) e per il margine industriale (+32,6%). In aumento anche le consegne totali (+10,2%) con proiezioni che fanno sperare nel superamento dei 10mila esemplari per la fine di quest’anno. Diversa, invece, la situazione di Fca. Le ultime sedute in borsa non sono state facili.
Momento difficile per FCA
L’ex società del Lingotto, diventata ormai una realtà internazionale grazie alla volontà proprio di Marchionne, ha registrato una perdita del 13% solo nell’ultima settimana di contrattazioni. In realtà la maggior parte degli analisti sta guardando non solo alle difficoltà incontrate dal gruppo. Sullo sfondo anche un settore in piena evoluzione all’interno di un mercato che vede zone ormai ampiamente sature. Con la conseguenza che le potenzialità del prossimo semestre vengono ignorate. Questa, in estrema sintesi, la posizione di Fidentiis secondo cui Fca è stata troppo penalizzata dal mercato. In realtà il titolo è degno di un rating buy. Non la pensano così i colleghi di Equita che preferiscono mantenere un giudizio hold. Mediobanca, invece, resta su un rating neutral. Nessun catalizzatore nell’immediato ma solo qualche potenziale elemento di svolta non prima del 2020.
Ferrari e FCA : settore auto in piena evoluzione
Oltre allo stress causato da una metamorfosi tecnologica senza precedenti è anche la prima vittima della guerra commerciale tra Usa e Cina. Come se ciò non bastasse, il rallentamento economico registrato a livello mondiale vede proprio nel settore auto uno dei primi segnali d’allarme. Altra zavorra i diversi cambi ai vertici. Dopo la scomparsa di Marchionne, infatti, anche Carlos Ghosn è dovuto uscire di scena per problemi fiscali. Il prossimo sarà Dieter Zetsche ai vertici di Daimler-Mercedes e dimissionario.
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