Secondo Goldman Sachs la stagione degli utili appena avviata a Wall Street potrebbe vedere un rialzo solo del 3% quest’anno.
Le ragioni dei timori
La causa della revisione, al ribasso, resta sempre la stessa. Un malefico cocktail di fattori che comprende la lenta crescita economica, un dollaro più forte rispetto al passato e bassi prezzi del petrolio. Il problema è più complesso di quanto possa sembrare perchè, sempre secondo le previsioni di Goldman, quanto emergerà da questi report aziendali determinerà la direzione a breve termine che potrà prendere l’S&P500.
Cosa fare e cosa evitare secondo Goldman Sachs
Da qui l’avviso: evitare le società che, come quelle del settori dei materiali e industriali, sono esposte sul fronte della crescita economica.
I primi indizi sono arrivati già da qualche settimana con Apple e Macy’s. Finora l’appuntamento, soprattutto nel 2018, è stato visto come un’occasione, per le azioni, di avere nuovo carburante per il rally. Ma allora le cose erano differenti.
Nel 2018 si poteva ancora contare sulla spinta derivante dallo stimolo fiscale e dal taglio delle aliquote.
Il rally che non si ripete
Tutti fattori che hanno dato forza all’andamento delle azioni dei grandi colossi di Wall Street. Ma la stagione degli utili che si sta aprendo in queste ore, invece, ha davanti a sè uno scenario molto cambiato rispetto ad un anno fa. Le prospettive di una crescita sono state enormemente ridimensionate. Anzi, si sono moltiplicati anche le probabilità dell’arrivo di una recessione. Stando allo scenario di base di Goldman si prevede un aumento dei guadagni per le società dell’indice statunitense, l’S&P 500, del 6% nel 2019. Ma solo se si verificasse una crescita economica a sostegno. Eventualità che, allo stato dei fatti, sembra essere piuttosto remota.
L’oro un punto avanti a tutti
Il team della banca a stelle e strisce pensa che i numeri del PIL reale non vadano oltre il 2,4% per gli Stati Uniti e il 3,5% per il resto mondo. Entrambi i valori, però, sono in calo rispetto alla precedente view. Nello specifico il taglio è stato, rispettivamente, di 20 e di 30 punti base.
A conti fatti, dunque, non oltre il 3%. Inevitabile che, come sempre accade, il primo a trarre vantaggio dall’incertezza sia l’oro. Goldman Sachs ha infatti rivisto al rialzo le sue previsioni sulle quotazioni del metallo giallo. Le proiezioni per i prossimi 3, 6 e 12 mesi sono arrivate, rispettivamente a $ 1,325, $ 1,375 e $ 1,425 l’oncia.