Wall Street arriva al rialzo al setup

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I mercati di Wall Street temono la politica. Questa la prima ipotesi per spiegare la volatilità vista sui Futures a stelle e strisce.

I futures  

Una volatilità che ha portato i listini Usa a imboccare la strada del segno meno dopo un avvio in positivo. Una decina di minuti dopo le 14, infatti, l’S&P 500 perdeva lo 0,44%. Poco sopra si piazzava il Dow a -0,3% mentre il Nasdaq scendeva dello 0,56%. Un andamento in contrasto con quanto visto ieri. Wall Street, infatti, registrava nella notte (ora italiana) una conclusione positiva.

La chiusura di ieri

Il Dow Jones saliva infatti dello 0,39% e l’S&P 500 lo superava, seppur di poco, piazzandosi allo 0,41%. Molto meglio andava il Nasdaq Composite che vantava una performance dello 0,87%. In tutto questo il cross tra euro e dollaro arrivava a 1.153715. Da parte sua il petrolio registra un lieve indebolimento.

Il petrolio

Il Brent superava di poco i 61 dollari fermandosi a 61,29 dollari al barile. In pratica un calo dello 0,3%. Più forte, invece, la flessione su Wti, pari allo 0,46% che portava le quotazioni del petrolio statunitense a 52,12 dollari al barile.

I motivi del calo

Da un lato le paure per una guerra commerciale si stanno  affievolendo, grazie anche alla conferma arrivata dal Dipartimento del Commercio cinese. Da Pechino, infatti, si è parlato di basi per prossimi colloqui di alto livello. Dall’altro, però, spaventano ancora le tensioni interne tra la Casa Bianca e il Congresso.

Le tensioni politiche

L’ultima riunione tra il presidente Usa Donald Trump e la leadership democratica della Camera si è tenuta ieri in serata. In quest’occasione, però non si è raggiunto nessun accordo per sbloccare la questione del muro al confine con il Messico. Da qui la delusione del presidente, preludio per un protrarsi ulteriore del blocco delle attività amministrative.

Shutdown

Lo stallo, però, sta diventando un problema per l’intera economia. E non solo perchè centinaia di persone, a causa della chiusura degli uffici, si trovano senza stipendio. Ieri l’agenzia di rating Fitch ha minacciato di declassare il rating di credito degli Stati Uniti se, tra le altre cose, dovesse prolungarsi lo shutdown oltre il primo marzo 2019.

Dati macro a Wall Street

Tra i dati macro da monitorare oggi i sussidi settimanali di disoccupazione. Occhi puntati anche sulle vendite di case nuove a novembre e sulle spese per costruzioni (sempre a novembre). Tra gli eventi, invece, si evidenziano il discorso di Charles Evans, presidente della Fed di Chicago e James Bullard a capo di quella di St.Louis. A parlare sarà poi anche Thomas Barkin della Fed di Richm.

Analisi grafica e previsioni per Wall Street

E’ un momento molto particolare per gli indici azionari americani:

le statistiche vogliono che entro febbraio dovrebbe formarsi il minimo annuale ma negli ultimi giorni siamo arrivati  a ridosso dei massimi mensili proiettati ed oggi scadranno altri setup.

Da come si uscirà da essi saranno dispiegati effetti  fino alla fine del mese.

Siamo ad una svolta rialzista importante o a una pausa di riflessione?

Le chiusure di contrattazione odierne  ci toglieranno i dubbi.

Quali sono i giorni in cui probabilmente si formeranno i minimi/massimi assoluti/relativi del mese?

Le date rllevanti del mese sono 8, 10, 18, 29/30 gennaio.

Frattale previsionale per il 2019  su scala giornaliera  per i mercati americani

 

Tendenza e proiezioni per la settimana di Wall Street del 7 gennaio
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones Rialzo  23.400/23.580  22.545/22963 22.635
Nasdaq C. Rialzo  6.875/6.935  6.605/6.684 6.454
S&P 500 Rialzo 2.588/2.603 2.489/2.516 2.438

Tendenza e proiezioni indici di Wall Street per il 10 gennaio
strumento tendenza area di massimo area di minimo punto di inversione
Dow Jones Rialzo 24.060/24.099 23.871/23.900  23.773
Nasdaq C. Rialzo  7.001/7.023  6.939/6.961 6.898
S&P 500 Rialzo  2.606/2.611   2.579/2.588 2.568