L’aumento dell’economia Usa e le dinamiche di Wall Street nel 2018 sono state incoraggianti. Ma forse non tutti sanno che, a dare la spinta, in particolare agli utili societari, è stato un fattore ben preciso.
Il fattore Riforma Fiscale dell economia americana
Si tratta della riforma fiscale voluta dal presidente Usa Donald Trump e che è stata approvata dal Congresso poco più di un anno fa. E per di più alla fine di un lungo e tortuoso percorso. Tagli fiscali e condoni sul rientro dei capitali detenuti all’estero, che hanno permesso di dare nuova benzina ad un mercato toro che è arrivato, ad agosto, ad infrangere ogni record storico di longevità.
Ma si trattato, purtroppo, di un fuoco di paglia.
Con il risultato che la benzina è finita, i provvedimenti non sono più replicabili e gli effetti negativi sul deficit della riforma, restano. A questo si è aggiunto anche il malcontento degli elettori che alle elezioni di midterm hanno punito le politiche di Trump facendo perdere ai repubblicani la maggioranza alla Camera.
La sanità e i farmaci
Ma se la disputa con gli avversari è aperta su più fronti, su uno, invece, sono d’accordo: abbassare il prezzo dei farmaci. Il problema è però nelle modalità. I democratici hanno un approccio più drastico, Trump invece più morbido. Non solo, ma Trump vuole accelerare l’iter di approvazione dei farmaci, favorire i generici e basarsi sulle dinamiche del mercato per abbassare i prezzi, mentre i democratici preferiscono misure più aggressive come conferire l’autorità di trattare coi produttori sul prezzo direttamente a Medicare (il programma di assicurazione medica amministrato dal governo degli Stati Uniti). Chi riuscirà a spuntarla?
Economia Usa
In parallelo la crescita dell’occupazione è stata forte, con un aumento anche sul lato dei salari. Però alla fine dell’anno questo non ha prodotto il risultato sperato. Anzi. Mai come adesso si guarda alla schizofrenia di un’economia con il 3,7% di disoccupazione e timori di recessione in arrivo. Troppo rissosa la politica commerciale di Trump, incentrata su un protezionismo estremo, in particolare nei confronti della Cina, almeno stando a quanto visto in Borsa.
Vertenza con la Cina ed effetti sulla borsa americana
Con Pechino si lavora per un accordo commerciale entro il 1 marzo 2019 ma il margine di tempo concesso è troppo limitato per mettere la parola fine alle tante dispute sul tavolo. Prima fra tutti quella riguardante l’obbligo da parte delle società Usa che lavorano in Cina di prendere un partner locale e di trasferire tutte le conoscenze tecniche al nuovo socio. A questo punto la domanda: riuscirà a chiudere in tempo la vertenza?
Incognita Fed su Wall Street
Ultimo tassello: la Federal Reserve. Per Trump colpevole di una politica troppo aggressiva in un momento economico troppo delicato. Il rischio è quello di una Fed che, non aumentando il costo del dollaro potrebbe passare come succuba del presidente. Ma se lo facesse rischierebbe di favorire l’insorgere di una recessione.
Cosa farà la Fed? Aumenterà i tassi oppure seguirà le richieste di Trump?
Scenario annuale e previsione per Wall Street
In base alle serie storiche e ai calcoli di probabilità, investire sui mercati americani dovrebbe portare con probabilità del 89% a rendimenti positivi anche per il prossimo anno.
Entro metà febbraio dovrebbe essere segnato il minimo annuale, mentre il massimo a metà dicembre.
Rendimento medio atteso del 16,4% con una deviazione standard del 13,2%.

Frattale previsionale su scala giornaliera per il 2019 dei mercati americani
Tendenza e proiezioni dei prezzi per l’anno 2019 dei mercati azionari internazionali
Legenda Sopra 1 tendenza rialzista. Fra 1 e 2 lateralità. Sotto 2 tendenza ribassista.
Dow Jones
Trend di lungo termine 12 mesi
122.400
221.500
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno verso area 22.400 pur mantenendo la tendenza rialzista.
Fra i valori attuali e i 22.400/21.500 potrebbe formarsi un bottom dal quale ripartire.
Nasdaq C.
Trend di lungo termine 12 mesi
16.600
26.180
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno verso area 6.600 pur mantenendo la tendenza rialzista.
Fra i valori attuali e i 6.600/6.180 potrebbe formarsi un bottom dal quale ripartire.
S&P 500
Trend di lungo termine 12 mesi
12.470
22.250
Cosa significa?
Che potrebbe essere possibile un ritorno verso area 2.470 pur mantenendo la tendenza rialzista.
Fra i valori attuali e i 2.470/2.250 potrebbe formarsi un bottom dal quale ripartire.