A Wall Street, conformemente alle proiezioni della curva dei rendimenti, alcune stime di uffici studi intanto già stanno proiettando un netto ridimensionamento dei risultati societari
Una rondine non fa primavera, si usa dire di segnali che non sono ancora determinanti ai fini di un’inversione del trend in corso.
Probabilmente, un detto che ben si adatta all’attuale situazione dei mercati finanziari.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
Come infatti evidenziato già nell’articolo di ieri, vi sono le condizioni per un rialzo, anche di medio termine, per il comparto azionario internazionale, ma al momento inserito in una potenziale inversione del trend rialzista di lungo termine, intrapreso nel 2009.
A Wall Street si inizia a stimare un rallentamento degli utili.
Si passa, ad esempio, da un rialzo del 20 per cento dell’ultimo trimestre 2018, ad un modesto 7 per cento nel primo e secondo trimestre 2019, secondo gli analisti di FacSetresearch.
Del resto, la curva dei rendimenti è caratterizzata da una diminuzione della pendenza rialzista, di circa il 30 per cento in un anno.
La diminuzione dei risultati societari, ovviamente, non può non ripercuotersi sulle quotazioni delle società che, anche in termini di valutazione con i metodi di stima più diffusi nel mondo anglosassone, tipicamente il discount cash flow, sono soggette ad un fair value decisamente inferiore rispetto alle stime che si potevano formulare sino a circa un anno fa, a fronte di proiezioni decisamente più rialziste.
Questo dipende dal ricalcolo dei coefficienti di proiezione dei risultati futuri, ad esempio basata su modelli di regressione lineare, come spiegato in precedenti articoli.
Tutto pare, quindi, andare nella direzione già prospettata.
Ma, tecnicamente, quali proiezioni possiamo formulare di medio e lungo termine?
Delineiamo una prima bozza di mappa tempo prezzo sul Dow Jones principale mercato di Wall Street, come da grafico seguente, che evidenzia sia elementi proiettivi che trend following:
Con il tratto orizzontale, rimarcato in nero, è individuato il livello target di lungo termine, che era stato proiettato da magic box, in riferimento all’intero trend cominciato nel 2009.
Le due rette oblique sottili, inclinate positivamente, in nero, delimitano un canale rialzista (freccia verde per la retta supportiva), mentre le due rette oblique discendenti, sulla parte destra del grafico (blu e rossa) indicano due resistenze dinamiche, tracciabili con il metodo,il superamento delle quali metterebbe in forse le seguenti proiezioni ribassiste.
Come abbiamo detto, esistono diversi segnali di potenziale inversione di Wall Street verso un ribasso di lungo termine.
I due primi target di medio, proiettabili con magic box, sono indicati dalla freccia blu e dalla freccia rossa entro il cerchio nero.
Si tratta di un primo target a 22.974 ed un secondo a 20.995, con un primo fondamentale setup temporale entro la settimana del primo aprile 2019 (retta verticale nera).
Un cedimento di tali livelli spingerebbe i corsi verso un primo fondamentale setup di lungo termine, entro la settimana dell’11 aprile 2021 (linea verticale rossa a sinistra dentro cerchio nero), con target 16.535/15.099 (frecce verdi dentro il cerchio.
Da notare che il primo di questi target del mercato coinciderebbe, in corrispondenza del setup temporale, con la mediana rialzista di lunghissimo termine (retta rialzista spessa in nero).
Un eventuale proseguimento del ribasso spingerebbe le quotazioni verso un ulteriore affondo, sino a poter raggiungere area 7.281, con primo setup temporale sempre entro la settimana dell’11 aprile 2021 (prima retta verticale rossa e freccia nera entro cerchio nero), e secondo setup entro la settimana del 13 giugno 2022 (seconda linea verticale rossa e freccia nera più a destra entro cerchio nero).
In corrispondenza di questo secondo setup di Wall Street riscontriamo anche il passaggio della trend line supportiva di lunghissimo termine( retta rialzista spessa in nero) e della retta obliqua blu.
Ovviamente le proiezioni andranno monitorate step by step, potendo verificarsi una modifica in corso dei target e dei setup temporali secondo la dinamica della traslazione degli obiettivi, come prevista dal metodo magic box.