FLAT TAX? OK, ma le norme IVA pro truffe dove le lasciamo?

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L’Italia è chiaramente ancora sotto attacco a livello internazionale a causa della manovra di bilancio e la FLAT TAX. Continuiamo, senza prendere le parti di nessuno, a fare molta fatica perché un rapporto annuale deficit PIL al 2,$% , valore inferiore di quanto messo a bilancio in nove degli ultimi dieci anni, debba essere così fonte di scandalo visto che il governo lo abbina a diversi cambiamenti strutturali destinati   dare frutti nel tempo.

Approfondimento: Decreto Fiscale, cosa è successo?

Addirittura Moscovici se ne viene in missione a Roma  a trattare con non si sa chi visto che tra l’altro il Presidente del Consiglio nelle stesse ora è a Bruxelles per il vertice dei capi di Governo.
E tra l’altro Conte, senza andare troppo per il sottile gli ha mandato a dire che non esistono margini per cambiare sostanzialmente la manovra che ritiene sia stata studiata bene.

E su questo mi permetterò a breve di introdurre un forte tema di dubbio inerente l’IVA…

In linea di massima una manovra che punta a fare ripartire l’economia andando incontro ai più deboli, per spingersi con la FLAT TAX a sostegno di quella classe media quasi in via di estinzione proprio per l’eccessivo carico burocratico e  fiscale, non può che incontrare approvazione. Tanto più dopo anni di mera attenzione alle banche ed ai loro problemi.

Quello che però potrà accadere in caso di bocciatura della manovra da parte dell’UE lo immaginiamo tutti:
nuovo attacco violento allo spread ed alle borse.

In teoria, nemmeno tra quelli che ci attaccano, nessuno vuole un simile scenario in stile greco, anche perché l’Italia non è la Grecia sia come dimensioni che come impatto globale.

Allora è giusto chiedersi in questa manovra innovativa è stato fatti tutto quanto possibile per migliorare i conti dello stato? Sono state individuate le corrette priorità?

Sulla parte sociale che siano pensioni o reddito di cittadinanza (comunque collegato a un reinserimento nel mondo del lavoro) non ci permettiamo di sindacare.

In ambito fiscale invece ci rimangono dei forti dubbi. Certo la FLAT TAX va appunto a favorire quella classe media di cui abbiamo scritto sopra, ma era questa la priorità? Ovvero era solo questo il tema da inserire in manovra?

Apriamo il capitolo IVA la tassa più imperfetta che esista e da quello che si intuisce la più aggirabile, aggredibile per non dire truffabile dagli evasori.

Esistono delle prestazioni esenti:

  • prestazioni sanitarie;
  • attività educative e culturali;
  • operazioni relative a riscossione di tributi;
  • esercizio di giochi e scommesse;
  • prestazioni di mandato e mediazione;
  • operazioni in oro;
  • alcune operazioni immobiliari.

Se escludiamo l’esercizio di giochi e scommesse sono tutte prestazioni o di tipo sociale o immateriale per cui la legge e l’esenzione hanno una logica.

Ma andando oltre nello scandaglio dell’IVA si scopre che poi esistono decine di regole e regolette che andrebbero immediatamente modificate a salvaguardia dello stato e di un vero impatto positivo sull’economia reale a tutto vantaggio di chi lavora onestamente.

FLAT TAX e IVA: per prima cosa noto che si consentono esenzioni totali alle vendite finali di prodotti tangibili di svariata natura di essere posti sul mercato in regime di esenzione IVA ma acquistati con IVA.

Peccato appunto  che quegli stessi prodotti alla fonte invece l’IVA la paghino. In Italia vi sono decine di piccole società che nascono e muoiono in un anno o poco più lasciando debiti IVA pazzeschi. IVA che hanno incassato e chissà come scompare…

Altra cosa le agevolazioni IVA di cui godono i supermercati ogni volta che chiudono o riaprono cambiando semplicemente nome. Anche in questo caso miliardi buttati via. La scusa che regge questa “ratio”  è una presunta calmieratura dei prezzi a favore del consumatore ma in realtà lo stesso obbiettivo si otterrebbe cancellando questi favoritismi che sì ridurrebbero la concorrenza ma eliminata una profonda sacca di evasione  si potrebbero poi abbattere le aliquote per chi lavora onestamente e da decenni non cambia nome evitando di ripartire lasciando i crediti dello stato insoluti come invece fanno i furbetti.

Altra sacca è quella dell’IVA ventilata e delle sue misteriose dinamiche in cui certamente si infila di tutto e di più in termini di evasione …

Quindi caro governo ok la manovra , ok la battaglia all’UE ma siamo sicuri che avete individuato, al di là dei proclami le giuste priorità in ambito fiscale? L’IVA non può essere ….”dimenticata”…