Singapore, è ora di ripigliarsi: nell’era blockchain diventerà il regno delle criptovalute?
I Segnali sulle Criptovalute per il 17 ottobre
Analizzando i dati delle borse asiatiche degli ultimi 12 mesi fa specie trovare in termini di performances la Borsa di Singapore ben lontana dalle prime posizioni.
Eppure pur senza strafare lo Strait Times Index è sempre stato una colonna di stabilità e riferimento all’interno degli Emerging Markets del continente giallo.
Evidentemente gli sforzi per non essere relegata nella black list internazionale hanno penalizzato la piccola nazione da sempre considerata un paradiso fiscale avanzato e sicuro.
Oggi però l’indice di Singapore si prende una piccola rivincita guidando la classifica dei rimbalzi con un interessante +1.43%.
Da notare perché probabilmente spinto da un dato sulle esportazioni non petrolifere che se su base mensile segna ancora il passo su base annuale è invece molto confortante:
Esportazioni non-petrolifere (Mensile) (Set) | -4,30% | 0,40% | |||||
Esportazioni non-petrolifere (Annuale) (Set) | 8,30% | 5,30% | 5,00% | ||||
Saldo della bilancia commerciale | 3,680B | 6,760B |
Serviranno conferme ma intanto è un primo segnale di ripresa da annotare.
A smorzare gli entusiasmi ci pensa però il saldo della bilancia commerciale in ampio peggioramento rispetto alla rilevazione precedente. Anche se viste le dimensioni di Singapore e la sua limitata produzione industriale propria , questo dato si presta anche a una lettura più ottimistica: ovvero gli abitanti della piccola nazione tornano a disporre di un reddito sufficiente per tornare ad acquistare i prodotti stranieri più costosi nel settore del lusso e non solo.
Al venire meno degli apporti del petrolio Singapore, qualificato quale il più importante hub della logistica mondiale, dovrà comunque trovare altri sviluppi per il mantenimento dei livelli di reddito che mantengono il PIL pro-capite al 9° posto al mondo.
Parlando di hub nell’era della Blockchain è inevitabile parlare di critpovalute.
Il piccolo stato città si è posto all’avanguardia nel dare ospitalità alle società che si pongono sul mercato tramite le famose ICO ovvero offerte iniziali di sottoscrizione che avvengono a fronte di criptovalute e che danno in cambio token che si trasformeranno a loro volta in criptovaluta a step temporali prefissati.
Un business potenzialmente colossale che attualmente attraversa una fase di stanca ma che da un momento all’altro potrebbe ripartire con grande forza e vitalità.
Proprio nel settore della logistica chi si porrà all’avanguardia nell’utilizzo delle Blockchain potrà aggiudicarsi un vantaggio competitivo enorme nei confronti della concorrenza: queste centrali dati a dislocazione e controllo frammentati (consentitemi questa italica definizione) portano con sé rapidità, sicurezza, trasparenza e certezza del dato accentrando in un unico sistema passaggi che nei trasposti spesso sono frazionati in almeno tre o quatto step burocratici e di conseguenza lenti.
Procedendo verso questo futuro anche le migliori criptovalute troveranno spazi importanti consentendo a loro volta si superare ostacoli e burocrazie.
Per questo aspetto valutario occorrerà certo più tempo che per la diffusione concreta delle blockchain che di fatto è già in corso.
Ma progetti come Ethereum, che proprio delle blockchain fa il proprio must di indirizzo, e Ripple, che vanta partner importanti in vari settori, sono assolutamente da tenere in considerazione ferma restando la piena consapevolezza della rischiosità e volatila che caratterizza le criptovalute.