Le sviolinate non sono proprio la tipologia di articolo cui aspiriamo. Piuttosto una analisi il più possibile obbiettiva del quadro macro-economico e alle politiche correlate.
Talvolta capita anche di potere dare spazio a view positive e in mezzo a tante criticità non può che fare piacere.
E così anche oggi dobbiamo ribadire la forza di un ciclo virtuoso americano che anche oggi si è nutrito di ulteriori parametri di conferma.
Oggi è stata la volta della carrellata di dati sugli Indici dei prezzi alla produzione americani, quelli siglati IPP per intenderci. Tutti meglio delle attese…da non credere! Con la disoccupazione ai minimi, buoni livelli di produzione e consumi, nella norma si sarebbe dovuto leggere di un IPP in aumento magari consistente, invece niente: anche questo dato pare confermare e vieppiù rinforzare la forza della dinamica economica degli Stati Uniti.
C’è un qualcosa di misterioso, con uno svolazzo, direi quasi mistico nella miscellanea di dati che tra loro chiamerebbero contrasti e invece producono note perfettamente intonate tra loro.
Quasi una sinfonia economica.
E anche gli indici USA hanno immediatamente interrotto la mini correzione dei giorni scorsi.
Un ‘occasione unica per rialzare i tassi brutalmente. La FED a fine settembre a questo punto dovrebbe rompere gli indugi e alzare i tassi di quel mezzo punto fondamentale per affrontare la fase successiva a questa armonica crescita cui stiamo assistendo. E’ inevitabile che accada. Sarebbe folle non sfruttare questa situazione per rimettere i tassi di interesse a livelli in grado di nuovo di incidere e rimarginare le rotture del ciclo macro che ad intervalli , anche senza la necessità di nuovi sub-prime, si ripresentano.
Sarebbe bello avere la certezza della durata dei cicli in anticipo in modo che la FED possa diluire le proprie manovre a piacimento ma fina dalle crisi del 1997 e poi del 1998 è sempre stato più difficile definire intervalli di ciclicità che tendano a ripetersi o perlomeno a fornire avvisaglie riconoscibili.
Come insegna la teoria del caos un battito d’ali di una farfalla in Amazzonia potrebbe scatenare una tempesta in Asia …. Quindi i momenti vanno sfruttati. La BOE lo ha già fatto ed ancora una volta ha mostrato che la superbia inglese talvolta trova meriti intuitivi e razionali su cui poggiarsi.
A completare il quadro l’andamento del dollaro che non si è scomposto più di tanto di fronte a questi numeri sui prezzi, cosa che , in altri momenti, avrebbero potuto indurre una fiumana di vendite sul biglietto verde.
Vuoi vedere che anche tanti dei tanti che gridano al lupo al lupo nei confronti del Presidente USA al dunque stanno lavorando per lui realizzando una nuova ed inattesa “Reaganomics”?