Franco svizzero in pausa ma con prospettive di forza

ProiezionidiBorsa

Giornata di marginale recupero dell’euro su vari fronti compreso il franco svizzero (CHF).
In questo caso il rimbalzino è favorito da due fattori:

–       è uscito un pessimo dato annuale sulle vendite della confederazione elvetica precipitate a -0.3% contro attese addirittura a +1.2%

  • Graficamente, su base weekly, potrebbe essere visibile un testa e spalle ribassista per l’euro con target verso 1,10, figura però che non ha ancora presentato, ovvero per lo meno perfezionato, il pull-back classico. Or dunque questo primo timido sforzo potrebbe anche riavvicinare l’euro a 1,15 soglia su cui poi si decideranno le sorti del cross EUR/CHF.

Come macro trend basato meramente sui dati di ciclo economico non dovrebbero esistere dubbi sulla prosecuzione del recupero di forza del franco, infatti, proprio mentre i dati sui direttori degli acquisti del settore manifatturiero in area UE stentano, in Svizzera è uscito un fantastico 64.8, spettacolare verso il consensus degli analisti atteso a 61.0 ma ancora di più se rapportato ai valori assoluti. Per dire la Germania è uscita a 55.9: sono quasi 10 punti di differenza.

Ergo se l’economia più forte in area UE promette per lo meno incertezza, mentre quella Svizzera trasuda forza e brillantezza anche prospettica (vista la natura del dato dei direttori degli acquisti), in un mercato logico è difficile immaginare che l’euro possa puntare a nuovi picchi verso il franco svizzero, anzi, è assolutamente ipotizzabile il contrario.

Sappiamo però che anche nel mercato valutario spesso trend e loro contrari vengono condizionati se non influenzati significativamente. La banca centrale svizzera, terminata l’era della Confederazione come isola finanziaria, sta via via trovando i punti di equilibrio per mantenere la moneta a quel livello che possa favorire le esportazioni e nel contempo non penalizzare eccessivamente l’importazione di materie prime di cui la Svizzera non è particolarmente dotata.

Si può arrivare alla conclusione che sarà proprio il trend del dato sulla bilancia commerciale a dare precisi riferimenti su quanti franchi la banca centrale elvetica sarà costretta o meno a “innaffiare” sul mercato per eventualmente frenare la corsa del franco.
Non dimentichiamo che la Svizzera ha una percentuale di debito pubblico/PIL del 33% contro il nostro 131%…pertanto quand’anche avvenisse che a Berna si decidesse di stampare moneta per frenare la forza del franco sul mercato dei cambi e di conseguenza emesso debito per ogni franco coniato (coltiviamo da tempo un dubbio “globale” su questo assunto) non si sarebbe assolutamente su parametri preoccupanti.

Tanto meno per un paese che negli ultimi anni è stato brillantemente capace di chiudere con un surplus di bilancio in grado di ridurre l’ammontare del debito pubblico stesso.

Gianluca Braguzzi
CFI Asset Management and Organization WIAM