Le vere ragioni della forza del dollaro

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Fino a poche settimane fa importanti case di analisi davano il dollaro a breve a 1,30 ed anche oltre.
Già da qualche anno in realtà ci si chiedeva come mai la moneta americana fosse così debole verso l’euro considerato l’andamento brillante dell’economia USA rispetto a quello stentato dell’Europa intesa nel suo insieme.

Nella normalità storica almeno in ambito valutario , sia pure con i consueti anticipi o ritardi nella scansione temporale di adeguamento al ciclo economico( e su questo sarebbe interessante fare uno studio accurato), la correlazione tra ciclo macro economico e potenza della valuta è sempre stata rilevante. Invece…niente, negli ultimi anni si è creata questa disarmonia insensata dal punto di vista ciclico.

Solo una diversa angolazione poteva fornire una risposta. Come sappiamo la FED è una istituzione… privata e come tale non ha certo da rispettare nel battere moneta le stringenti regole di una BCE super-osservata da oltre 20 paesi dagli interessi spesso contrapposti. E’ risultato evidente che nel QE in America ci si è mossi in ambito di creazione di moneta privilegiando l’uscita dalla crisi al rispetto delle regole: prima tra tutte quella di mettere in pari misura alla carta stampata debito pubblico. regola invece pedissequamente seguita in area UE.

Questo diverso approccio cosa ha creato: da un lato, in America, la risoluzione della crisi bancaria è stata molto più incisiva e risolutiva, dall’altro in Europa si è guadagnato tempo e aumentato il debito e risolto nulla. La difficoltà di accedere al credito in Italia lo conferma.
Rivedendo la questione a 360° gradi più volte al dunque mi è risultato chiaro che la forza dell’euro non aveva radici nel ciclo economico ma piuttosto nella emissione di moneta.

L’euro è andato oltre le aspettative verso dollaro(ma anche rispetto a varie altre monete sovrane) per lungo tempo perché oggetto di una politica più rigorosa ma certamente meno valida per il bene comune come dimostrato ampiamente dai fatti.

La ripresa di forza in corso ora pone un interrogativo: è una semplice recrudescenza di mercato ovvero smaltito l’effetto di “eccesso di stampa” ora le valute torneranno a fare riferimento al ciclo economico?

Nel primo caso, essendo difficile stabilire il surplus di emissione di dollari e i relativi tempi di smaltimento e supponendo che questa diluizione non sia ancora completata, entro un paio di mesi l’euro dovrebbe tornare a brillare. Nel caso invece l’effetto suddetto sia ormai evaporato, be’ allora, prepariamoci a un euro veramente in difficoltà con approdi progressivi fin verso la parità e poi senza interventi congiunti e significativi della vecchia UE fino a quello 0,89 che già anni fa pareva il target normale.