I nuovi dazi di Trump affondano le borse asiatiche

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11 luglio (Reuters) – Le borse asiatiche sono tutte in territorio negativo affondate dall’annuncio di Donald Trump di voler colpire nuovamente l’import cinese per un ammontare di 200 miliardi di dollari con dazi pari al 10%.

L’indice MSCI perde intorno alle 8 l’1,2%.

La borsa di TOKYO ha chiuso in ribasso dell’1,19%.

Ieri l’amministrazione Usa ha fatto sapere di voler mettere una tassa sull’importazione del 10% su beni provenienti dalla Cina che colpirebbe, per un ammontare di 200 miliardi, anche molti beni di largo consumo.

Il ministro cinese del commercio estero ha fatto sapere di essere rimasto “scioccato” dalla notizia e di voler coinvolgere l’Organizzazione mondiale dei commercio senza però anticipare se ci saranno delle reazioni da parte del governo di Pechino.

Le decisione della Casa Bianca è stata accolta con preoccupazione anche negli Stati Uniti. L’associazione delle società di distribuzione ha detto che Trump “ha rotto la promessa fatta di fare il massimo danno alla Cina e il minimo danno ai consumatori”.

Louis Kuijs, economista di Hong Kong responsabile del dipartimento per l’economia asiatica a Oxford Economics, dice che “la Cina condannerà fortemente la mossa statunitense ma la risposta ufficiale per il momento sarà controllata in parte perchè hanno poche munizioni con cui rispondere, ma anche perchè si è ancora alle prime mosse”.

SHANGHAI e HONG KONG flettono pesantemente con perdite che, nel caso della borsa continentale, hanno superato il 2% in corso di seduta. L’indice delle blue-chip della borsa continentale sta perdendo circa il 2%. A Hong Kong Prada cede circa 1%.

A SIDNEY il mercato perde oltre lo 0,7%.

TAIWAN, SINGAPORE e SEUL sono tutte in territorio negativo.

I prezzi del petrolio flettono dopo che la Casa bianca ha fatto sapere di aver ricevuto la richiesta di alcuni Paesi di essere esentati dalle sanzioni che da novembre impediranno loro di esportare greggio.

Il Brent viene scambiato a 78,21 dollari, in calo dello 0,64% in corso di seduta.

Il dollaro si è riallineato ai massimi degli ultimi due mesi nei confronti dello yen.

Il prezzo del rame scambiato al LME, visto come un barometro della congiuntura mondiale per via dell’ampio utilizzo, oggi cala del 2,76%.