In base alle regole cicliche, l’euro dollaro è ancora in un trend rialzista?

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A cura di Gian Piero Turletti,

autore di Magic Box in 7 passi e di  PLT

Ogni tipo di analisi ha le sue peculiarità.

Quelle dell’analisi ciclica sono diverse, e tra di queste alcuni elementi rilevanti riconducono alle seguenti regole.

Ogni ciclo dovrebbe essere suddiviso in 4 sottocicli.

La rottura al ribasso del minimo che si trova in prossimità di ogni sottociclo, determina l’inversione al ribasso sia del singolo sottociclo, che dell’intero ciclo di cui fa parte.

Da questo momento dobbiamo aspettarci minimi e massimi decrescenti.

Inoltre, in alternativa, o a complemento dell’analisi basata su supporti statici, può essere rilevante collocare il posizionamento delle quotazioni rispetto a trend line che interessino importanti riferimenti ciclici.

Possiamo quindi applicare tali principi al ciclo di lungo termine dell’euro dollaro, come da grafico seguente.

Notiamo infatti l’applicazione dei diversi principi.

Nel primo ciclo, a sinistra, dopo la rottura del minimo formatosi nella prima parte del 1993, il ciclo ha virato in negativo.

Identico comportamento si è verificato dopo la rottura del minimo formatosi nel 2008.

Ma ora, la situazione come si presenta?

Intanto notiamo che il minimo del 2016 si è formato in corrispondenza di una fase ciclica, dove il modello ipotizzato proiettava effettivamente la formazione di un bottom di lungo.

Inoltre ancora non è stato rotto il minimo, che rappresenta punto di partenza sia del primo sottociclo, che dell’intero nuovo ciclo.

Osserviamo anche come le quotazioni siano ancora al di sopra sia di una trend line di lungo, che interseca importanti minimi ciclici, che di una trend line di medio/lungo.

Possiamo quindi dire che gli attuali riferimenti ciclici di lungo termine ancora depongono per un trend rialzista dell’euro dollaro, fino alla loro tenuta.